VARIAZIONI DURANTE LA CELEBRAZIONE DELLA DIVINA LITURGIA PONTIFICALE A cura di: Archimandrita Evangelos Yfantidis Dott. Alexei Catalani 1. ARRIVO DEL METROPOLITA - KAIROS Il primo in ordine dei sacerdoti e il coro recitano il mattutino fino al punto del Sinassario o fino alla fine della Dossologia, secondo ciò che è stato stabilito dal Metropolita. All arrivo in chiesa del Metropolita, lo attendono alla porta centrale della chiesa i sacerdoti vestiti con rason e kamilafchion [o dei propri paramenti liturgici se il mattutino intero è stato celebrato prima dell arrivo del Metropolita], mentre il Parroco-Rettore lo accoglie alla macchina. Si riveste il Metropolita con il mandias e prende in mano il pastorale. Dunque il primo in ordine dei sacerdoti, [vestito con epitrachilion -e felonion se è sposato- se si continua con l ultima parte della celebrazione del Mattutino], tiene con le due mani il Santo Vangelo e mettendosi di fronte al Metropolita recita a voce alta: Misericordia di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia; noi ti supplichiamo, esaudisci e abbi misericordia. Sacerdote: Supplichiamo ancora per i cristiani pii e ortodossi. Sacerdote: Supplichiamo ancora per il nostro padre e arcivescovo Gennadios. Metropolita: Poiché tu, Dio, sei misericordioso e filantropo e noi rendiamo gloria a te, Padre e Figlio e Spirito Santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Coro: Amin. E dunque il Metropolita, preceduto dai sacerdoti, entra in chiesa benedicendo il popolo presente con la sua destra. Quando il Metropolita arriva nel centro della chiesa, proprio di fronte all Iconostasi e al Trono Episcopale [e subito dopo inizia la lettura del Sinassario -se si celebra il mattutino- che il Metropolita ascolta] il coro intona lentamente: Ad multos annos, Domine (Eἰς πολλὰ ἔτη, Mentre lo si canta, il Metropolita benedice il popolo e sale sul Trono; i sacerdoti e i cantori si inchinano verso il Metropolita, baciano la sua mano destra e si pongono nei loro consueti luoghi. [Se si continua la celebrazione del mattutino, i sacerdoti che intendono concelebrare si vestono con i propri paramenti liturgici. Il Metropolita insieme al coro salmeggia le Katavasie, 1
(alternandosi, la 1a il Metropolita, la 2a il coro etc.) la Nona, il primo e l ultimo Exapostilarion designati dal Typikon vengono cantati dal Metropolita. Dopo il Πᾶσα πνοὴ αἰνεσάτω τὸν Κύριον... Ogni respiro lodi il Signore e il Αἰνεῖτε αὐτόν, πάντες οἱ Ἄγγελοι αὐτοῦ... - Inneggiate a lui, tutti suoi angeli,] il coro intona lentamente: Il nostro Arcivescovo e Metropolita, o Signore, custodisci; ad multos annos Domine (Τὸν Δεσπότην καὶ Ἀρχιερέα ἡμῶν, Κύριε, φύλαττε εἰς πολλὰ ἔτη Δέσποτα / Ton Despòtin ke Archierèa imòn, Kìrie, fìlatte; Is pollà èti, Dèspota). Appena il coro inizia a salmeggiare la parola Ἀρχιερέα / Archierèa, il Metropolita [scende dal Trono e sta nel centro della chiesa], avendo accanto due diaconi (o sacerdoti o lettori) che tengono in mano il Dikerion e il Trikerion e inizia sommessamente la celebrazione del Καιρός, venerando le icone dell Iconostasi; in conclusione di tale breve celebrazione, il Metropolita benedice con il Dikerion e il Trikerion dal gradino della Porta Reale, mentre il coro intona: Ad multos annos, Domine (Eἰς πολλὰ ἔτη, Δέσποτα / Is pollà èti, Dèspota). Dopo che il Metropolita indossa i propri paramenti liturgici dentro il Sacro Vima -in alcune occasioni anche fuori di esso-, [durante il canto della Dossologia se non è stata salmeggiata], tutti i sacerdoti -secondo il loro ordine di precedenza- escono dal Sacro Vima e alla fine anche il Metropolita che sale sul Trono. Alla fine, il primo per gerarchia dei concelebranti si inchina verso il Metropolita, entra nel Sacro Vima attraverso la Porta Reale, e si inizia la Divina Liturgia. Gli altri sacerdoti entrano nel Sacro Vima -prima il secondo in ordine e poi tutti gli altri- nel momento che gli viene indicato dal Metropolita. 2. DURANTE L IRINIKA [E L ORAZIONE DEL VANGELO] Mentre il diacono recita: Per il nostro padre e Arcivescovo Gennadios, il sacerdote si pone presso la Porta Reale e insieme al diacono guardano e si inchinano verso il Metropolita. Il coro intona: Ad multos annos, Domine (Eἰς πολλὰ ἔτη, 3. DURANTE L INTROITO MINORE Il coro salmeggia la terza antifona, durante la quale si svolge l Introito Minore. Il Metropolita viene nel mezzo della Chiesa, recita sommessamente la preghiera, bacia il Vangelo tenuto dal diacono e quindi riceve in mano il Dikerion e il Trikerion. Diacono: Benedici Signore, il Santo Introito. Metropolita: Benedetto l'ingresso del tuo santuario, o Signore, in ogni tempo; ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin Il diacono eleva il Santo Vangelo e recita a voce alta: Sapienza, in piedi! 2
Il Metropolita, insieme ai concelebranti, salmeggia l Isodikon e benedice con il Dikerion e il Trikerion: Venite, adoriamo e prosterniamoci a Cristo. Salvaci o Figlio di Dio, che sei risorto dai morti (se giorno feriale: o mirabile tra i Santi, o altra forma secondo la festa), cantando a Te: Alleluia. Mentre il Metropolita benedice, il coro intona: Ad multos annos, Domine (Eἰς πολλὰ ἔτη, Δέσποτα / Is pollà èti, Dèspota) e in seguito ripete solo la parte finale dell Isodikon (Salvaci o Figlio di Dio ); poi il Metropolita, insieme ai concelebranti, intona il primo Apolitikion del giorno, mentre incensa -quindi il Coro salmeggia gli altri Apolitiki- e alla fine il Metropolita, insieme ai concelebranti, intona il Kontakion. 4. DURANTE L INNO TRISAGIO Diacono: Preghiamo il Signore. Coro: Kyrie eléison. Metropolita: Poiché tu sei santo, o Dio nostro e noi rendiamo gloria a te, Padre e Figlio e Spirito Santo, Diacono: Ora e sempre e nei secoli dei secoli. Coro: Amin. Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, misericordia di noi. L Inno viene salmeggiato cinque volte: le I, II e IV dal Coro; le III e V dal Metropolita e dai concelebranti. Coro: Gloria... Ora e sempre... Santo Immortale, misericordia di noi. Quindi, i concelebranti intonano l Inno Trisagio nelle seguenti quattro parti: Santo Dio / Santo Forte / Santo Immortale / misericordia di noi; a conclusione di ognuna delle prime tre parti (Santo Dio / Santo Forte / Santo Immortale), il Metropolita benedice con il Dikerion e il Trikerion, recitando: Signore, Signore, osserva dal cielo e vedi, e visita questa vigna e restaura colei che la tua destra ha piantato (Κύριε, Κύριε ἐπίβλεψον ἐξ οὐρανοῦ καὶ ἴδε, καὶ ἐπίσκεψαι τὴν ἄμπελον ταύτην καὶ κατάρτισαι αὐτήν, ἣν ἐφύτευσεν ἡ δεξιά Σου); i concelebranti concludono con l ultima parte (misericordia di noi). Il coro a ogni invocazione del Metropolita intona: Ad multos annos, Domine (Eἰς πολλὰ ἔτη, Quindi il diacono: Dynamis Coro: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, misericordia di noi. Quindi il diacono, davanti alla Porta Reale, recita per tre volte: Signore, salva i pii! (Κύριε σῶσον τοὺς εὐσεβεῖς / Kyrie sòson tus efsevìs). L invocazione viene ripetuta la prima volta dal Metropolita e dai concelebranti, mentre le altre due dal coro. Quindi il diacono recita: E ascoltaci! (Καὶ ἐπάκουσον ἡμῶν), che viene quindi ripetuto una sola volta dal Metropolita e dai concelebranti. 3
Quindi il diacono: A Bartolomeo, Santissimo Patriarca Ecumenico, molti anni! (Βαρθολομαίου τοῦ Παναγιωτάτου καί Οἰκουμενικοῦ Πατριάρχου, πολλά τά ἔτη / Vartholomèu tu Panaghiotàtu ke Ikumenikù Patriàrhu, pollà ta èti). Tale invocazione viene intonata dal Metropolita e dai concelebranti. Quindi il diacono recita la Fìmi : A Gennadios, l Eminentissimo e posto da Dio Metropolita, della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d Italia e Malta, e anche onoratissimo pure Esarca dell Europa Meridionale, per noi Padre e Pastore, molti anni! (Γενναδίου τοῦ Σεβασμιωτάτου καί Θεοπροβλήτου Μητροπολίτου τῆς Ἁγιωτάτης Μητροπόλεως Ἰταλίας καί Μελίτης, Ὑπερτίμου καί Ἐξάρχου Νοτίου Εὐρώπης, ἡμῶν δέ Πατρός καί Ποιμενάρχου, πολλά τά ἔτη / Ghennadìu tu Sevasmiotàtu ke Theoprovlìtu Mitropolìtu, tis Aghiotàtis Mitropòleos Italìas ke Melìtis, Ipertìmu ke Exàrchu Notìu Evròpis, imòn de Patròs ke Pimenàrchu, pollà ta èti). Tale invocazione viene intonata dai celebranti e dal coro. Durante la seconda ripetizione i sacerdoti escono dal Sacro Vima mettendosi di fronte all Iconostasi; per ultimo esce il Metropolita che benedice con la Croce da benedizione. 5. DOPO LA LETTURA DEL SANTO VANGELO Alla fine della lettura del Santo Vangelo -in cui uno dei concelebranti sta con il Dikerion davanti all icona di Cristo, accanto al Metropolita- il coro salmeggia lentamente: Gloria a te, Signore, gloria a te (Δόξα Σοι, Κύριε, δόξα Σοι / Dòxa Si, Kìrie, dòxa Si), e in seguito: Ad multos annos, Domine (Eἰς πολλὰ ἔτη, Δέσποτα / Is pollà èti, Dèspota), permettendo al diacono di scendere dall Ambone per consegnare il Vangelo al Metropolita che stando sulla Porta Reale e tenendolo benedice il popolo e lo ripone sulla Santa Mensa. 6. DOPO L INNO CHERUBICO i. Salmeggiata dal coro la conclusione dell Inno Cherubico, il Metropolita benedice il popolo con il Trikerion, consegnandolo in seguito al diacono, che è già alla Porta Reale, mentre il coro intona: Ad multos annos, Domine (Eἰς πολλὰ ἔτη, ii. Dopo l invito diaconale Amiamoci gli uni gli altri (Ἀγαπήσωμεν ἀλλήλους ), il coro, invece di salmeggiare Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo (Πατέρα, Υἱὸν καὶ Ἅγιον Πνεῦμα ), intona lentamente: Ti amero, Signore, mia forza; il Signore è mio saldo sostegno, mio rifugio e mio liberatore (Ἀγαπήσω σε Κύριε ἡ ἰσχύς μου, Κύριος στερέωμά μου, καὶ καταφυγή μου, καὶ ῥύστης μου). 4
iii. Dopo la recita da parte del Metropolita E le misericordie del grande Dio (Καὶ ἔσται τὰ ἐλέη τοῦ μεγάλου Θεοῦ ), Egli benedice il popolo con il Trikerion, consegnandolo in seguito al diacono, che è già alla Porta Reale, mentre il coro intona: Ad multos annos, Domine (Eἰς πολλὰ ἔτη, 7. CONGEDO Mentre il coro salmeggia Sia benedetto il nome del Signore da ora e in eterno (Εἴη τὸ ὄνομα Κυρίου εὐλογημένον ἀπὸ τοῦ νῦν καὶ ἕως τοῦ αἰῶνος), tutti i concelebranti escono dalla Porta Reale e si indirizzano verso il Trono. Il primo dei sacerdoti tiene in mano la Santa Croce da benedizione. Il Metropolita esce per ultimo e sale sul Trono. Durante l Apolisis, quando il Metropolita inizia a benedire il popolo con la Santa Croce, il coro intona: Il nostro Arcivescovo e Metropolita, o Signore, custodisci; ad multos annos Domine, ad multos annos Domine, ad multos annos Domine (Τὸν Δεσπότην καὶ Ἀρχιερέα ἡμῶν, Κύριε, φύλαττε εἰς πολλὰ ἔτη Δέσποτα, εἰς πολλὰ ἔτη Δέσποτα, εἰς πολλὰ ἔτη Δέσποτα / Ton Despòtin ke Archierèa imòn, Kìrie, fìlatte; Is pollà èti Dèspota, Is pollà èti Dèspota, Is pollà èti Dèspota). Dopo di che, il primo dei sacerdoti recita a voce alta: Per le preghiere del nostro santo Metropolita, Signore Gesù Cristo, nostro Dio, abbi misericordia di noi e ci salva. Coro: Amin Metropolita: Per le preghiere dei nostri santi padri, Signore Gesù Cristo, nostro Dio, abbi misericordia di noi e ci salva. 5