A N N VA R IO della SCUOLA ARCHEOLOGICA DI ATENE e delle MISSIONI ITALIANE IN ORIENTE VOLUME 95 SCUOLA ARCHEOLOGICA ITALIANA DI ATENE 2017
Annuario della Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente 95, 2017 Direttore Emanuele Papi, Scuola Archeologica Italiana di Atene Comitato scientifico-editoriale Riccardo Di Cesare, Università degli Studi di Foggia (condirettore) Ralf von den Hoff, Albert-Ludwigs-Universität Freiburg Emeri Farinetti, Università degli Studi Roma Tre Pavlina Karanastasi, Πανεπιστήμιο Κρήτης Vasiliki Kassianidou, Πανεπιστήμιο Κύπρου Giovanni Marginesu, Università degli Studi di Sassari Maria Chiara Monaco, Università degli Studi della Basilicata Aliki Moustaka, Αριστοτέλειο Πανεπιστήμιο Θεσσαλονίκης Nikolaos Papazarkadas, University of California, Berkeley Dimitris Plantzos, Εθνικό και Καποδιστριακό Πανεπιστήμιο Αθηνών Simona Todaro, Università degli Studi di Catania Paolo Vitti, Università degli Studi Roma Tre Mark Wilson-Jones, University of Bath Enrico Zanini, Università degli Studi di Siena Comitato redazionale Maria Rosaria Luberto, Scuola Archeologica Italiana di Atene (responsabile) Fabio Giorgio Cavallero, Sapienza Università di Roma Carlo De Domenico, Università di Pisa Carmelo Di Nicuolo, Scuola Archeologica Italiana di Atene Elena Gagliano, Scuola Archeologica Italiana di Atene Traduzioni Iliaria Symiakaki, Scuola Archeologica Italiana di Atene (revisione greco) Elizabeth Fentress, Roma (revisione inglese) Progettazione e revisione grafica Angela Dibenedetto, Scuola Archeologica Italiana di Atene Contatti Redazione: redazione@scuoladiatene.it Comunicazione: comunicazione@scuoladiatene.it Sito internet: www.scuoladiatene.it Gli articoli dell Annuario sono scelti dal Comitato scientifico-redazionale e approvati da referees anonimi. Scuola Archeologica Italiana di Atene Parthenonos 14 11742 Atene Grecia Per le norme redazionali consultare la pagina web della Scuola alla sezione Pubblicazioni. Copyright 2018 Scuola Archeologica Italiana di Atene ISSN 0067-0081 (cartaceo) ISSN 2585-2418 (on-line) Per l acquisto rivolgersi a / orders may be placed to: All Insegna del Giglio s.a.s. via del Termine, 36-50019 Sesto Fiorentino (FI) www. insegnadelgiglio.it
SOMMARIO Emanuele Papi Introduzione.................................7 Προκόπης Παυλόπουλος Σημεία ομιλίας του Προέδρου της Δημοκρατίας κ. Προκοπίου Παυλοπούλου κατά την έναρξη του συνεδρίου «Αθήνα-Ρώμη 117-2017 μ.χ., αφιέρωμα στον Φιλέλληνα Ρωμαίο Αυτοκράτορα και Αθηναίο Άρχοντα Αδριανό».............. 9 Emanuele Greco La SAIA tra 2000 e 2016: ricordo di una direzione........... 15 Saggi Vasiliki Eleni Dimitriou Salvatore Vitale, Jerolyn E. Morrison Giorgia Baldacci Alessandro Sanavia Evidence for metallurgical activities at the south slope of the Athenian Acropolis during the Final Neolithic. A preliminary report............................25 The Final Neolithic and Early Bronze Age Pottery from the site of the Asklupis in the northeast Koan region..............39 Low-relief potters marks and the Phaistos disc: a note on the comb sign (N. 21)............................ 65 An overview of the Protopalatial Impressed Fine Ware from Phaistos and some comparisons with the Phaistos disc........ 81 Sofia Antonello I vasi duplici minoici........................... 105 Simona Todaro Alessandro Greco, Georgia Flouda Forming techniques and cultural identity in Early and Middle Minoan Crete: multi-layered vessels from a pottery production area at Phaistos.............................. 127 The Linear B pa-i-to Epigraphic Project................ 143 Marco Camera Nuovi dati sulle fasi più antiche di Kyme eolica........... 161 Maria Rosaria Luberto Lorenzo Mancini Il motivo dei cavalli alla mangiatoia e l iconografia del tripode tra Grecia e Italia: alcune considerazioni sulle attestazioni in Magna Grecia............................. 185 ΘΕΣΠΡΩΤΙΚΑ IEΡΑ. Il contributo del paesaggio sacro alla conoscenza di un ethnos epirota 205 Riccardo Di Cesare Il ritratto di Temistocle, dal Cinosarge a Ostia............ 227
Giovanni Marginesu Alessandro Cavagna Carlo De Domenico Polis e scrittura pubblica. Per una semiotica dello spazio epigrafico nell Atene classica............................. 257 Le monete di Tolemeo III nel Peloponneso: circolazione monetaria, tipologia e strutture ponderali............... 273 Produzione, committenza e distribuzione dei laterizi nei cantieri pubblici di Corinto in età ellenistica e romana............ 289 Fabio Giorgio Cavallero Il tempio di Marte in Circo e il suo architetto greco......... 317 Maria Chiara Monaco Korai, imagines clipeatae, statuae ducum triumphali effigie nel foro di Augusto: nuove ipotesi................... 335 Niccolò Cecconi Il basamento presso l angolo nord ovest dell Olympieion di Atene.. 361 Enrica Culasso Gastaldi, Athanasios Themos Giuseppina Enrica Cinque Marcello Barbanera Nuovi frammenti dell Edictum Diocletiani: i testi di Lemno e di Sparta a confronto.......................... 371 Suggestioni egizie: rilettura di uno schizzo di Giovanni Battista Piranesi.................................. 383 «Fidia è il barocco della Grecia». I modelli classici dell Atena di Arturo Martini nella Città Universitaria di Roma......... 395 Scavi e ricerche Nicola Cucuzza The Minoan villa at Kannià: preliminary report on a new project.. 413 Dario Palermo et alii Priniàs. Scavi e ricerche degli anni 2006-2010............. 427 Fausto Longo The fortification walls of Phaistos: some preliminary considerations. 497 Giuseppe Lepore Scavi recenti nella città di Phoinike (Albania meridionale)...... 519 Emanuele Papi Atti della Scuola: 2017................... 539
INTRODUZIONE Emanuele Papi L Annuario della Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente viene pubblicato dal 1914 ed è il più antico strumento di comunicazione scientifica della nostra Istituzione. Il volume 95 del 2017 esce in una nuova veste tipografica, che si richiama alla tradizione in continuità tra passato e presente. L Annuario è aperto a contributi originali sull archeologia, l arte, l architettura, la topografia, la storia, le religioni, l antropologia, l epigrafia e il diritto del mondo antico. L interesse principale è rivolto alla Grecia e alle aree della grecità attraverso il tempo, dalla preistoria all età bizantina e oltre; alle interazioni del mondo greco con il Mediterraneo, l Oriente, l Africa e l Europa continentale; alla fortuna e alla memoria dell antichità nelle epoche successive. La rivista si compone di tre sezioni. Nei «Saggi» sono pubblicati gli studi condotti nell ambito della Scuola e articoli di ricercatori internazionali su tematiche diverse. Nella sezione «Scavi e Ricerche» si presentano i risultati dei lavori sul terreno e in laboratorio nei siti in concessione alla Scuola o svolti in synergasia con la Scuola, insieme ad altri resoconti di indagini nell Oriente mediterraneo. Gli «Atti» riassumono le principali attività dell anno, comunicate puntualmente in rete attraverso Facebook, Twitter e academia. edu. Gli articoli - in italiano, greco, francese, inglese, spagnolo e tedesco - sono approvati dal Comitato scientifico-editoriale e da due o più valutatori anonimi. Dal prossimo anno le edizioni della Scuola saranno tre: l Annuario, i Supplementi dell Annuario e le Monografie. Nei Supplementi saranno pubblicati atti di incontri scientifici, studi monografici e miscellanei. Le Monografie della Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente, pubblicate dal 1954, sono dedicate ai risultati delle missioni della SAIA in Grecia o svolte da ricercatori italiani durante l occupazione militare nel Dodecanneso. Obiettivo primario e responsabilità etica della Scuola è la pubblicazione completa e sistematica delle indagini rimaste finora inedite. Così come le ricerche, anche le pubblicazioni della SAIA sono state e sono finanziate con fondi pubblici. Tutte le edizioni del passato sono quindi liberamente consultabili e scaricabili dal sito web e da academia. edu (la digitalizzazione è in corso). L Annuario comparirà sia in edizione cartacea che digitale con libero accesso. I nuovi Supplementi e Monografie saranno disponibili on-line due anni dopo la data di edizione. Il nuovo emblema della Scuola e delle pubblicazioni è il disco di Festòs. Fu rinvenuto da Luigi Pernier nel 1908 e nel 2018 festeggerà 110 anni. È forse il rinvenimento più celebre degli archeologi italiani in Grecia ed è un immagine immediatamente riconoscibile. È ancora enigmatico e discusso: un auspicio e un invito alla continuazione delle ricerche. Ci auguriamo che grazie alla pluralità di discipline, metodologie, competenze e tradizioni dei contributi di allievi e studiosi, l Annuario, i Supplementi e le Monografie continuino a rappresentare strumenti di conoscenza della Grecia e del mondo antico che la Scuola offre da oltre un secolo. Il seguente testo è stato letto il 9 maggio 2018 nell auditorium Doro Levi, in occasione della Conferenza annuale della Scuola (Ergon) sulle attività del 2017. Αγαπητέ κ. Πρέσβη, Κυρίες και Κύριοι, αξιότιμοι Συνάδελφοι, αγαπητοί φίλοι, καλώς ήλθατε στην ετήσια εκδήλωσή μας, στην οποία θα παρουσιάσουμε το έργο της Σχολής κατά το έτος 2017, της πρώτης μου χρονιάς. Θα μιλήσω στη μητρική μου γλώσσα, υπάρχει όμως μετάφραση στα ελληνικά. Oggi è il nove maggio e per la Scuola non è un giorno qualsiasi. 109 anni fa, il nove maggio del 1909, la Scuola Archeologica Italiana di Atene (Reale Scuola) fu fondata dal re d Italia, Vittorio Emanuele III di Savoia.
8 Emanuele Papi La Scuola non è nata dal nulla, ha un passato remoto e un passato prossimo. Il passato remoto risale nel tempo al XIV secolo. Prima di allora gli Italiani avevano della Grecia una conoscenza libresca: nella Commedia di Dante compaiono Ulisse e Diomede all Inferno e una quindicina di intellettuali nel Limbo. La scoperta reale della Grecia antica codici, monumenti, statue e iscrizioni iniziò nel tardo Umanesimo per opera di una famiglia di banchieri di Firenze: gli Acciaiuoli, duchi di Atene dal 1387 al 1456. Dal loro palazzo sull Acropoli crearono il primo filellenismo della storia recente. Agli inizi del 1400 si videro le prime mappe dell Egeo e i primi disegni dei monumenti. A Firenze venivano spediti i manoscritti degli autori greci e fu istituita la prima cattedra di greco in Europa. Dopo l occupazione turca si cercò anche di trasportare la Grecia in Italia: Firenze divenne la nuova Atene con l Accademia Platonica finanziata dai Medici, le spoglie del neoplatonico Γεώργιος Πλήθων Γεμιστός furono traslate da Mistrà a Rimini, i libri del cardinale Bessarione donati alla Biblioteca Marciana di Venezia. Nei domini veneziani e genovesi dell Egeo si documentavano i resti antichi. I miti e la storia della Grecia divennero in Italia così popolari da finire anche nel belcanto. Vogliate passarmi questo excursus su cui mi sono soffermato solo per rilevare un legame di lunga data tra la Grecia e l Italia, che prosegue anche con la Scuola. Non a caso la Grecia è per l Italia l unico paese straniero con una Scuola archeologica. La storia più recente della nostra Istituzione inizia nel 1884 quando il patriarca Federico Halbherr sbarca a Creta alla ricerca delle iscrizioni greche, con la Grande Iscrizione di Gortina. Nel 1899 aveva creato la Missione Italiana di Creta (Ιταλική Αποστολή Κρήτης) per gli scavi e le ricerche sul terreno. La Missione di Creta è stata la genitrice della Scuola di Atene. Gli obiettivi della Scuola sono ancora quelli stabiliti al momento della sua istituzione nel 1909: «promuovere l alta cultura archeologica e classica della Nazione e fornire agli allievi il mezzo di perfezionarsi negli studi e di prendere parte alle esplorazioni dell Oriente ellenico con viaggi, ricerche e scavi. Serve come centro e stazione degli archeologi italiani che si recheranno in Grecia, punto di convegno dei dotti italiani e dotti stranieri [...] favorisce i rapporti scientifici tra le due nazioni che hanno comuni vincoli delle tradizioni della civiltà classica». Per ordine spontaneo e scelte intenzionali l archeologia della Scuola si è svolta in diverse aree della Grecia e dell Oriente mediterraneo, anche oltre i confini dello spazio e del tempo della classicità. Creta è stata ed è ancora il centro principale delle attività. Le ricerche promosse da Halbherr proseguono fino a oggi, negli stessi siti e in continuità con il passato. Comprendono palazzi e ville minoiche (Festòs, Haghia Triada e Kannià), siti del cosiddetto medioevo ellenico (Priniàs), città classiche, romane e bizantine (Gortina). Creta è stata il centro delle attività della Scuola con la direzione di Luigi Pernier (1909-1916), Doro Levi (1947-1976) e Antonino Di Vita (1977-2000). Alessandro Della Seta (1919-1939) allargò gli indirizzi verso altri contesti dell Egeo, tra cui la Turchia. Quando ebbe il permesso di scavare sull Acropoli di Atene, la scelta fu eccentrica e indagò una capanna neolitica; considerava lo studio di Atene romana «un dovere nazionale». Nel 1926 iniziò le ricerche a Efestia (per un periodo fu un estensione dell Attica oltremare) con l idea di trovare gli Etruschi attestati dall iscrizione di Kaminia, in una prospettiva che rimandava all Italia. Dal 1930 e per nove anni scavò Poliochni, considerata la «prima città dell Europa», fondata nell Età del Bronzo da una popolazione anatolica o mista (Della Seta sperava che fossero Etruschi). Ancora con un punto di vista italo-centrico si svolsero le indagini di Guido Libertini (1939-1941) a Pallantion in Arcadia alla ricerca delle origini di Evandro figlio di Pallante, mitico fondatore della città sul Palatino. La direzione di Luciano Laurenzi (1941-43) fu segnata dai difficili anni di guerra prima dell Armistizio con la chiusura temporanea della Scuola. Scavò l Agora Romana di Atene, anche in risposta agli scavi di Olimpia patrocinati dal Führer. Durante la direzione del mio predecessore, Emanuele Greco (2000-2016), la Grecia classica è stata oggetto delle indagini della Scuola con le ricerche sulla topografia di Atene, a Thouria, sulla Festòs di epoca storica, con le prospezioni nell Egialea (Peloponneso settentrionale) e a Skotoussa in Tessaglia. L archeologia della Scuola ha una grande ricchezza di visioni, strategie e obiettivi che dovrebbe essere certamente proseguita, perfezionando i metodi, con analisi diacroniche e nel quadro della grecità mediterranea. Passo ora a illustrare nel dettaglio Ἔργα καὶ Ἡμέραi del 2017 [ ]. Emanuele Papi
ΣΗΜΕΙΑ ΟΜΙΛΙΑΣ ΤΟΥ ΠΡΟΕΔΡΟΥ ΤΗΣ ΔΗΜΟΚΡΑΤΙΑΣ Κ. ΠΡΟΚΟΠΙΟΥ ΠΑΥΛΟΠΟΥΛΟΥ ΚΑΤΑ ΤΗΝ ΕΝΑΡΞΗ ΤΟΥ ΣΥΝΕΔΡΙΟΥ «ΑΘΗΝΑ-ΡΩΜΗ 117-2017 Μ.Χ., ΑΦΙΕΡΩΜΑ ΣΤΟΝ ΦΙΛΕΛΛΗΝΑ ΡΩΜΑΙΟ ΑΥΤΟΚΡΑΤΟΡΑ ΚΑΙ ΑΘΗΝΑΙΟ ΑΡΧΟΝΤΑ ΑΔΡΙΑΝΟ» Αθήνα, 16.01.2018 Ο Αυτοκράτορας Ιανός, μεταξύ Αθήνας και Ρώμης Εισαγωγή Στις 11 Αυγούστου του 117 μ.χ., ο Αδριανός αναδεικνυόταν Αυτοκράτορας της Ρωμαϊκής Αυτοκρατορίας, διαδεχόμενος τον Τραϊανό. Ο τελευταίος, είχε ετοιμάσει μεθοδικά όπως έκανε για όλα τα δημόσια πράγματα την διαδοχή του, εκπαιδεύοντας δίπλα του για χρόνια το νεαρό Αδριανό. Α. Η εκπαίδευση του Αδριανού ήταν διπλή: από την μια πλευρά καλλιεργούσε την μόρφωσή του, με τόσο έντονα τα ελληνικά της στοιχεία, ώστε οι σύγχρονοί του στην Ρώμη του έδωσαν το προσωνύμιο Graeculus, «Μικρός Έλληνας». Και, από την άλλη πλευρά, ολοκλήρωνε την στρατιωτική του παιδεία, ακολουθώντας, σχεδόν πάντα, τον Τραϊανό στις εκστρατείες του εκτός Ρώμης, ιδίως τα τελευταία χρόνια, όταν ο Αυτοκράτορας είχε επεκτείνει την Ρωμαϊκή Αυτοκρατορία σε τέτοιον βαθμό, ώστε ν αποκτήσει την μεγαλύτερη έκτασή της στην ιστορία της. Β. Αυτή την κληρονομιά του Τραϊανού παρέλαβε ο Αδριανός, ένας Αυτοκράτορας πραγματικός «Ιανός», αφού στην όλη αυτοκρατορική προετοιμασία του μετείχε η Ρώμη, ως προς το Imperium και η Αθήνα, ως προς την κλασική Παιδεία του. Η όλη αυτοκρατορική του πορεία πρωτίστως δε το γεγονός ότι δεν ενδιαφέρθηκε για την περαιτέρω επέκταση των ορίων της Ρωμαϊκής Αυτοκρατορίας απέδειξαν ότι στον χαρακτήρα του Αδριανού επικράτησε η Αθήνα, ενώ η Ρώμη απλώς προσέθεσε σ αυτόν το θεσμικό στίγμα της υποδειγματικής θεραπείας της Res Publica. I. O Αδριανoς και η Αθhνα Το Πνεύμα της Αρχαίας Αθήνας άφησε βαθιά τα σημάδια του στην προσωπικότητα του Αδριανού, ήδη από την εφηβική του ηλικία. Α. Οι πρώιμες φιλοσοφικές του ανησυχίες τον κατεύθυναν στον δρόμο των Στωικών, αλλ ακόμη και των Επικουρείων. Τον επηρέασε όμως κατ εξοχήν ο στωικισμός, μέσω της μελέτης του Επικτήτου. 1. Ίσως δε ήταν η θέση του Επικτήτου, σύμφωνα με την οποία η πεμπτουσία της ελεύθερης βούλησης πρέπει να κατευθύνεται όχι στην επαύξηση αλλά στην πιο σώφρονα διαχείριση των κεκτημένων που, όπως προεκτέθηκε, τον οδήγησε να επιλέξει όχι την επέκταση των ορίων της Ρωμαϊκής Αυτοκρατορίας αλλά την πιο ορθολογική οργάνωσή της, με πυρήνα την Res Publica. Ήταν αυτή η νοοτροπία του Αδριανού που ώθησε τον Σίλλερ να τον αποκαλέσει «πρώτο υπηρέτη της Αυτοκρατορίας». 2. Κάπως έτσι ο Αδριανός έμεινε στην ιστορία της Ρωμαϊκής Αυτοκρατορίας περισσότερο ως ο Princeps που φρόντισε με ζήλο την εμπέδωση της ειρήνης, τον εξορθολογισμό της αυτοκρατορικής διοίκησης και τον εξωραϊσμό των πόλεων. Β. Η, κάπως άγνωστη βέβαια, λογοτεχνική πτυχή του Αδριανού τονίζει ακόμη περισσότερο την Ελληνική Αθηναϊκή του πλευρά. 1. Έγραψε αρκετούς στίχους στα ελληνικά και στα λατινικά. Η ποίησή του στα ελληνικά είναι σαφώς ανώτερη, από λογοτεχνικής πλευράς, εκείνης των λατινικών του στίχων. Ούτε αυτή όμως μπόρεσε να τον καταξιώσει τελικώς, αφού κατατάσσεται στους ελάσσονες ποιητές της εποχής του. 2. Στο σημείο αυτό αξίζει να μνημονευθεί και τούτο: Η έντονη ενασχόλησή του με την ποίηση στα νιάτα του και ο κάπως ελεύθερος τρόπος ζωής του εκείνα τα χρόνια, ανησύχησαν τους κύκλους της Ρώμης