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Modulo di notifica e di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori di cui agli artt. 13 e 23 39

SEZIONE A1 INFORMAZIONI GENERALI (pubblico) 1. RAGIONE SOCIALE E UBICAZIONE DELLO STABILIMENTO Nome della società Denominazione dello stabilimento Regione Provincia Comune Indirizzo CAP Telefono Fax Indirizzo PEC Regione SEDE LEGALE Provincia Comune Indirizzo CAP Telefono Fax 40

Indirizzo PEC Gestore Nome Cognome Portavoce Nome Cognome 41

SEZIONE A2 INFORMAZIONI GENERALI 1. INFORMAZIONI SUL GESTORE Codice Fiscale Indirizzo del gestore Qualifica: Data di nascita Luogo di nascita Nazionalità 2. NOME E FUNZIONE DEL RESPONSABILE DELLO STABILIMENTO Indirizzo del Responsabile dello Stabilimento Qualifica 42

3. NOME E FUNZIONE DEL PORTAVOCE Indirizzo del Portavoce Qualifica 43

4. MOTIVAZIONI DELLA NOTIFICA Codice Identificativo I T 44

(*) Il codice univoco identificativo del MATTM è individuabile sul sito internet del Ministero dell Ambiente alla pagina web relativa ai rischi industriali. 45

5. INFORMAZIONI SULLO STATO DELLO STABILIMENTO E SULLE ATTIVITÀ IN ESSERE O PREVISTE STATO E TIPOLOGIA DI STABILIMENTO Stato dello stabilimento: Rientra nelle seguenti tipologie (indicare quella predominante e quella secondaria) 46

ATTIVITÀ IN ESSERE O PREVISTE Descrizione sintetica Impianti/Depositi: Definizione della classe di stabilimento ai fini dell applicazione delle tariffe, di cui all allegato I del presente decreto 47

SEZIONE B - SOSTANZE PERICOLOSE PRESENTI E QUANTITÀ MASSIME DETENUTE, CHE SI INTENDONO DETENERE O PREVISTE, AI SENSI DELL ART. 3, COMMA 1, LETTERA n) Quadro 1 Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n. 1272/2008 Quantità limite (tonnellate) delle sostanze pericolose, di cui all'articolo 3, comma 1, lettera l), per l'applicazione di: Requisiti di soglia inferiore Requisiti di soglia superiore Quantità massima detenuta o prevista (tonnellate) Sezione «H» PERICOLI PER LA SALUTE Esempio: 19 Sezione «P» PERICOLI FISICI 48

Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n. 1272/2008 Quantità limite (tonnellate) delle sostanze pericolose, di cui all'articolo 3, comma 1, lettera l), per l'applicazione di: Requisiti di soglia inferiore Requisiti di soglia superiore Quantità massima detenuta o prevista (tonnellate) 49

Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n. 1272/2008 Quantità limite (tonnellate) delle sostanze pericolose, di cui all'articolo 3, comma 1, lettera l), per l'applicazione di: Requisiti di soglia inferiore Requisiti di soglia superiore Quantità massima detenuta o prevista (tonnellate) Sezione «E» PERICOLI PER L'AMBIENTE Sezione «O» ALTRI PERICOLI significative ai fini del rischio di incidente rilevante Es.: Acido Fluoridrico 40% H330, H310, H300, H314 Esempio: 19 50

Quadro 2 Quantità massima detenuta o prevista Colonna 1 Numero CAS 1 Colonna 2 Colonna 3 (tonnellate) Esempio: 29 Esempio: 90 51

Quantità massima detenuta o prevista Colonna 1 Numero CAS 1 Colonna 2 Colonna 3 (tonnellate) 52

Quantità massima detenuta o prevista Colonna 1 Numero CAS 1 Colonna 2 Colonna 3 (tonnellate) Esempio: 2400 53

Quantità massima detenuta o prevista Colonna 1 Numero CAS 1 Colonna 2 Colonna 3 (tonnellate) 1 Es. Olio Combustibile denso 68476-33-5 2000 2 Es. Benzina 86290-81-5 400 54

Quadro 3 q x Q LX Q UX q x/q LX q x/q UX Es. H1 19 3,80 0,95 q x Q LX Q UX q x/q LX q x/q UX Es. Olio Combustibile 2000 0,800 0,080 Es. Benzina 400 0,160 0,016 Es. Idrogeno 29 2,900 0,580 Es. GPL 90 1,800 0,450 55

q x/q LX q x/q UX a) Sostanze pericolose elencate nella parte 2 che rientrano nella categoria di tossicità acuta 1, 2 o 3 (per inalazione) o nella categoria 1 STOT SE con le sostanze pericolose della sezione H, voci da H1 a H3 della parte 1 Es. 3,800 Es. 0,950 b) Sostanze pericolose elencate nella parte 2 che sono esplosivi, gas infiammabili, aerosol infiammabili, gas comburenti, liquidi infiammabili, sostanze e miscele auto reattive, perossidi organici, liquidi e solidi piroforici, liquidi e solidi comburenti, con le sostanze pericolose della sezione P, voci da P1 a P8 della parte 1 Es. 0,16+2,9+1,8= 4,860 Es. 0,016+0,58+0,45=1,046 c) Sostanze pericolose elencate nella parte 2 che rientrano tra quelle pericolose per l'ambiente acquatico nella categoria di tossicità acuta 1 o nella categoria di tossicità cronica 1 o 2 con le sostanze pericolose della sezione E, voci da E1 a E2 della parte 1 Es. 0, 8+0,16= 0,960 Es. 0,08+0,016= 0,096 q x Q LXQ UX 56

q x 57

SEZIONE C - DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL ATTO DI NOTORIETA (art. 47 del DPR 28 Dicembre 2000, N 445) DIREZIONE REGIONALE REGIONE / 58

SEZIONE D INFORMAZIONI GENERALI SU AUTORIZZAZIONI/CERTIFICAZIONI E STATO DEI CONTROLLI A CUI E SOGGETTO LO STABILIMENTO (pubblico) Quadro 1 INDICAZIONI E RECAPITI DI AMMINISTRAZIONI, ENTI, ISTITUTI, UFFICI O ALTRI ENTI PUBBLICI, A LIVELLO NAZIONALE E LOCALE A CUI SI È COMUNICATA L ASSOGGETTABILITÀ AL DECRETO DI RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 2012/18/UE, O A CUI È POSSIBILE RICHIEDERE INFORMAZIONI IN MERITO Ente Nazionale Ufficio competente Indirizzo completo e-mail/pec ISPRA Ente Locale Unità amministrativa territoriale COMITATO TECNICO REGIONALE PRESSO DIREZIONE REGIONALE VVF della Regione/Provincia Autonoma PREFETTURA REGIONE/AUTORITA REGIONALE COMPETENTE COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO COMUNE 59

Ambito Quadro2 AUTORIZZAZIONI E CERTIFICAZIONI NEL CAMPO AMBIENTALE E DELLA SICUREZZA IN POSSESSO DELLA SOCIETÀ Riferimento Ente di Riferimento N. Certificato/Decreto Data Emissione 60

Quadro 3 INFORMAZIONI SULLE ISPEZIONI presso il soggetto e ad esso. 61

SEZIONE E PLANIMETRIA 62

SEZIONE F (pubblico) - DESCRIZIONE DELL AMBIENTE/TERRITORIO CIRCOSTANTE LO STABILIMENTO Prossimità (entro 2 km) da confini di altro stato (per impianti off-shore distanza dal limite della acque territoriali nazionali) Lo stabilimento ricade sul territorio di più unità amministrative di regione/provincia/comune Categorie di destinazione d uso dei terreni confinanti con lo stabilimento: Elementi territoriali/ambientali vulnerabili entro un raggio di 2 km (sulla base delle informazioni disponibili) Località Abitate 1 Attività Industriali/Produttive 63

Luoghi/Edifici con elevata densità di affollamento Servizi/Utilities Trasporti Rete Stradale 64

Rete Ferroviaria Aeroporti Aree Portuali 1 Indicare se lo stabilimento ricade all interno di un area portuale e/o è un deposito costiero 65

Elementi ambientali vulnerabili Acquiferi al di sotto dello stabilimento: 66

SEZIONE G INFORMAZIONI GENERALI SUI PERICOLI INDOTTI DA PERTURBAZIONI GEOFISICHE E METEOROLOGICHE INFORMAZIONI SULLA SISMICITA : Stati limite (PVr) Stati limite SLE SLU SLO SLD SLV SLC PVR 81% 63% 10% 5% Tr (anni) ag [g] Fo Tc* [s] INFORMAZIONI SULLE FRANE E INONDAZIONI INFORMAZIONI METEO INFORMAZIONI SULLE FULMINAZIONI : (*) Fare riferimento alle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al decreto del Ministero delle infrastrutture del 14 gennaio 2008 pubblicate nella G.U. n. 29 del 04 febbraio 2008 - Suppl. Ordinario n. 30 e ai programmi dedicati disponibili anche sulla rete internet (ad es. Spettri di Risposta scaricabile dal sito www.cslp.it). (**) Fare riferimento alle classi di rischio e pericolosità idraulica come definite nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 1998 per l attuazione del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, successivamente convertito nella Legge 3 agosto 1998, n. 267, e successivi aggiornamenti contenuti nel decreto legislativo 23 febbraio 2010, n. 49. 67

SEZIONE H (pubblico) DESCRIZIONE SINTETICA DELLO STABILIMENTO E RIEPILOGO SOSTANZE PERICOLOSE DI CUI ALL ALLEGATO 1 DEL DECRETO DI RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 2012/18/UE 68

SEZIONE I INFORMAZIONI SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE E SULLE MISURE DI SICUREZZA ADOTTATE DAL GESTORE (*) indicare il codice secondo il seguente schema: P: Analisi Pericoli H: Hazop F: FMEA P: PHA W: What if A: Altro F: Analisi Frequenze AS: Analisi Storica FTA: Fault Tree Analysis EVT: Event Tree Analysis A: Altro C: Analisi Conseguenze MF: Modelli Fisici LG: Linee Guida A: Altro 69

SEZIONE L (pubblico) INFORMAZIONI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL ESTERNO DELLO STABILIMENTO 70

SEZIONE M INFORMAZIONI DI DETTAGLIO PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL ESTERNO DELLO STABILIMENTO (Fare riferimento solo agli scenari con impatto all esterno del perimetro di stabilimento come da Piano di Emergenza Esterna, ovvero nel caso non sia stato ancora predisposto, da Rapporto di sicurezza approvato in via definitiva, o derivanti dagli esiti delle analisi di sicurezza effettuate dal gestore) 71

(*) In caso di più punti appartenenti ad una stessa unità riferirsi al centro dell unità. Se riferito a più unità indicare le coordinate del centro più vicino ai confini di stabilimento. (**) Indicare il tempo di arrivo in direzione orizzontale al primo elemento ambientale/territoriale sensibile tramite acque superficiali, acque sotterranee e suolo (***)Indicare il tempo stimato di propagazione orizzontale richiesto per interessare tratti o aree di significativa lunghezza o estensione (vedi anche allegato 6 del decreto di recepimento della Direttiva 2012/18/UE) dei seguenti elementi ambientali sensibili: per le acque superficiali: fiumi o canali, laghi o stagni, delta, zone costiere o di mare; per le acque sotterranee: falde; per il suolo: habitat importanti dal punto di vista dell'ambiente o della conservazione e protetti dalla legislazione o habitat più estesi, compresi i terreni agricoli. 72

14-7-2015 73

SEZIONE N INFORMAZIONI DI DETTAGLIO PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SULLE SOSTANZE ELENCATE NELLA SEZIONE H Id. Progressivo/Nome Sostanza Es. 1.1 Ipoclorito di Sodio Es. 1.2 Ammoniaca soluzione Es. 2.1 Olio combustibile Es. 2.2 Fluoro Data di aggiornamento gg/mm/aa gg/mm/aa gg/mm/aa gg/mm/aa 74