1. Sintassi: l uso di ἄν La particella ἄν: a. Pone líazione del verbo nel campo della potenzialità, dellíeventualità, della pensabilità. b. Si può trovare con líindicativo, il congiuntivo, líottativo, líinfinito, il participio. c. Mai con indicativo presente o perfetto; mai con líimperativo. In proposizioni indipendenti: ἄν + ottativo: potenzialità (in italiano: condizionale o perifrasi con il verbo potere ) Τοῦτο γένοιτ ἄν «Questo potrebbe succedere». Ἄν τις λέξειεν «Qualcuno direbbe», «Qualcuno potrebbe dire». Τίς ἂν οἴοιτο; «Chi potrebbe pensare?». ἄν + ottativo in forma negativa: negazione energica Οὐκ ἂν τοιαῦτα λέγοιμι «Non intendo affatto dire cose del genere». ἄν + tempo storico dell indicativo: a. potenzialità nel passato: Τὴν πόλιν ἂν ἡγήσω πολέμου ἐργαστήριον εἶναι. «Avresti pensato che la città fosse un officina di guerra». b. irrealtà nel presente (imperfetto indicativo): Ἐβουλόμην ἂν ἀπελθεῖν. «Vorrei andarmene». c. irrealtà nel passato (aoristo indicativo): Οὔποτε τὴν αὑτῶν πόλιν ἂν κατέλιπον οἱ πολῖται. «I cittadini non avrebbero mai abbandonato la propria città». Note linguistiche: ἡγήσω: aoristo indicativo, seconda persona singolare media del verbo ἡγέομαι, verbo che ha il doppio significato di «guidare» e «credere, ritenere». ἐβουλόμην: imperfetto indicativo, I^ persona singolare del verbo deponente βούλομαι. - ἀπελθεῖν: infinito aoristo del verbo ἀπέρχομαι (composto da ἀπό + ἔρχομαι). αὑτῶν: genitivo plurale del pronome riflessivo (si distingue dal pronome determinativo αὐτός, -ή, -όν dallo spirito aspro). - κατέλιπον: aoristo indicativo, III^ persona plurale del verbo καταλείπω. Anno accademico 2015-16 (28.10.2015) 1
In proposizioni subordinate: ἄν + congiuntivo conferisce sfumatura eventuale a proposizioni subordinate che altrimenti si troverebbero con l indicativo (l idea di eventualità nella traduzione italiana si può tralasciare, oppure si può rendere aggiungendo l avverbio «eventualmente»). a. proposizione temporale eventuale: Φεύγουσι καὶ οἱ θρασεῖς, ὅταν πέλας ὦσι τοῦ θανάτου (ὅτε + ἄν = ὅταν). «Fuggono anche i temerari, quando sono vicini alla morte». a. proposizione temporale eventuale: Περιμένετε ἔστ ἂν ἔλθω. «aspettate finché ritorno». Ὅποι ἂν ἔλθῃς, πάντες σοι ἕπονται. «Dove tu vada, tutti ti seguono», «Dove tu (eventualmente) vai, tutti ti seguono». Ἂ ἂν πράττῃς, ταῦτα μὴ κρύπτε. «Le cose che fai, non le nascondere» («non nascondere quelle cose, che fai»). Postilla importante (a proposito di ἄν e il congiuntivo): quando troviamo ἄν + il congiuntivo non si confonda la particella ἄν (eventualità nelle proposizioni subordinate) con ἄν congiunzione suppositiva (variante alternativa fra ἐάν, ἤν, ἄν) del periodo ipotetico del secondo tipo: a. proposizione suppositiva eventuale (periodo ipotetico del II tipo): Ἐὰν ᾖς φιλομαθής, ἔσει πολυμαθής = Ἂν ᾖς φιλομαθής, ἔσει πολυμαθής «Se sei amante del sapere, sarai molto istruito». Οὓς ἂν βούλῃ ποιήσασθαι φίλους, τούτους θεράπευε. «Quelli che eventualmente vuoi farti amici, questi coltivali». c. proposizione suppositiva eventuale (periodo ipotetico del II tipo): Εὐλαβοῦ τὰς διαβολάς, καὶ ἂν ψευδεῖς ὦσιν. «Guardati dalle calunnie, anche se sono false». Anno accademico 2015-16 (28.10.2015) 2
2. Sobrietà di vita L opzione esistenziale del non desiderio: Anacreonte, fr. 8 Gentili: ἐγὼ δ οὔτ ἂν Ἀμαλθίης βουλοίμην κέρας οὔτ ἔτεα πεντήκοντά τε κἀκατὸν Non vorrei il corno di Amaltea né essere il re di Tartesso per anni centocinquanta Ταρτησσοῦ βασιλεῦσαι (trad. di Giulio Guidorizzi, 1993) Struttura metrica del frammento: w ê l ê w ê wê ἐγὼ % δí ο τí ἂν % Ἀμαλ%θίης ê l ê w w ê w ê βουλοί%μην κέρα%ς ο τí ἔ%τεα: ê l ê w w ê w ê πεντή%κοντά τε % κἀκα%τùν ê l ê w w ê w (ê) Ταρτη%σσοῦ βασι%λεῦσαι%ö dimetro giambico gliconeo gliconeo gliconeo (manca una sillaba) Traduzione interlineare e note linguistiche: ἐγὼ δ οὔτ ἂν Ἀμαλθίης io d altra parte neppure di Amaltea βουλοίμην κέρας ο τí ἔτεα vorrei il corno né anni πεντήκοντά τε κἀκατὸν cinquanta e anche cento Ταρτησσοῦ βασιλεῦσαιö di Tartesso essere il sovrano Note: Ἀμαλθίης: secondo il mito, la capra Amaltea (ma secondo un altra versione Amaltea è la ninfa che alleva la capra) allattò Zeus infante, quando dalla madre Rea fu nascosto in una grotta del monte Ida perché si salvasse dal padre Cronos (che aveva divorato tutti gli altri figli). Per ringraziarla, Zeus diede al corno (κέρας) della capra un grande potere: chi lo possedesse poteva ottenere tutto ciò che desiderava (la cornucopia). ἄν βουλοίμην: ἄν + ottativo (verbo βούλομαι) in proposizione indipendente: valore potenziale (in italiano reso con il condizionale). ἔτεα: forma non contratta per ἔτη, acc. plur. del sostantivo ἔτος, ἔτους, «anno» (III^ decl. tema in -σ- elidente). Anno accademico 2015-16 (28.10.2015) 3
κἀκατόν: crasi per καὶ ἑκατόν. Ταρτησσοῦ βασιλεῦσαι: il verbo βασιλεύω (di cui βασιλεῦσαι è infinito aoristo attivo), come tutti i verbi che indicano potere, dominio, comando, regge il genitivo. Tartesso era un antica città dell Iberia meridionale di ubicazione incerta (probabilmente nell attuale Andalusia, alla foce del Guadalquivir). Del suo re, Argantonio, abbiamo notizia da Erodoto, che dice di lui che sarebbe vissuto centoventi anni, di cui ottanta di regno. Archiloco, fr. 19 West: «Οὔ μοι τὰ Γύγεω τοῦ πολυχρύσου μέλει, οὐδ εἷλέ πώ με ζῆλος, οὐδ ἀγαίομαι θεῶν ἔργα, μεγάλης δ οὐκ ἐρέω τυραννίδος ἀπόπροθεν γάρ ἐστιν ὀφθαλμῶν ἐμῶν». non mi interessa la vita di Gige carico d oro, né mai me ne colse invidia; non voglio cose che sono degli dèi, né bramo un vasto potere assoluto; lontane sono queste cose dai miei occhi. (trad. di Antonio Aloni, 1993) Traduzione interlineare e note linguistiche: «Οὔ μοι τὰ Γύγεω τοῦ πολυχρύσου μέλει, Non a me le cose di Gige molto ricco di oro interessano οãδí εἷλέ πώ με ζῆλος, οãδí ἀγαίομαι né prese mai me invidia né aspiro a θεῶν ἔργα, μεγάλης δí οãκ ἐρέω τυραννίδος degli dei opere il grande non desidero potere assoluto ἀπόπροθεν γάρ ἐστιν ὀφθαλμῶν ἐμῶν». discosto infatti è dagli occhi miei Note: Γύγεω: genitivo ionico, con desinenza -εω, anziché -ου. Gige, re di Lidia, era antonomastico come modello di sovrano enormemente ricco. Erodoto racconta, nel I libro delle Storie, il modo rocambolesco grazie al quale arrivò al potere, da umile guardia del corpo del sovrano quale era. Platone racconta il mito del suo anello, che aveva il potere di rendere invisibili, qualora il castone fosse girato verso l interno della mano. τά: l articolo neutro plurale ha valore generale «le cose», «la condizione», «la vita». μέλει: l espressione οὔ μοι μέλει «non mi interessa», ha sapore fortemente colloquiale. εἷλε: aoristo indicativo del verbo αἱρέω «prendere, catturare». μεγάλης τυραννίδος: il termine τυραννίς non ha quella connotazione negativa che assumerà in seguito. ἐρέω: il verbo regge il genitivo (μεγάλης τυραννίδος). ἀπόπροθεν: «lontano da», «discosto da» preposizione con il genitivo (ὀφθαλμῶν ἐμῶν). Come risulta evidente dalle parole di Aristotele, testimone di questo frammento, non si tratta in questo caso di una professione di sobrietà da parte di Archiloco: egli infatti sta facendo parlare un artigiano (un certo Carone) e si può quindi immaginare che l espressione di questa Weltanschauung sia ironica. Anno accademico 2015-16 (28.10.2015) 4
3. Esercizio di frasi sull uso di ἄν 1. Ὡς ἡδὺς ὁ βίος, ἄν τις αὐτὸν μὴ μάθῃ. 2. Πόλλ ἂν εἰπεῖν ἔχοιεν Ὀλύνθιοι νῦν, ἃ τότ εἰ προείδοντο, οὐκ ἂν ἀπώλοντο. 3. Εἰ μὴ αὐταὶ ἐβούλοντο, οὐκ ἂν ἡρπάζοντο. 4. Ἑνὸς δ ἀνδρὸς εὖ φρονήσαντος ἅπαντες ἂν ἀπολαύσειαν οἱ βουλόμενοι κοινωνεῖν τῆς ἐκείνου διανοίας. 5. Νῦν δ ὡς δύναμαι παρακελεύομαί σοι μὴ καταμελῆσαι τῶν παθῶν, πρὶν ἂν τέλος ἐπιθῇς αὐτοῖς. 4. Esercizio di frasi sul periodo ipotetico 1. Φασὶ δὲ καὶ Ἀλέξανδρον εἰπεῖν ὡς εἴπερ Ἀλέξανδρος μὴ ἐγεγόνει, ἐθελῆσαι ἂν Διογένης γενέσθαι (Diog.) 2. Οὐδὲν γὰρ δεινὸν πείσῃ, ἂν φίλους πολλοὺς ἔχῃς (Plat.) 3. Εἰ τὰ καλὰ τοῦ βίου γινώσκοις, ἀπέστης ἂν τῆς τῶν ἀλλοτρίων ἐπιθυμίας (Plut.) 4. Κῦρός γε εἰ ἐβίωσεν, ἄριστος ἂν δοκεῖ ἄρχων γενέσθαι (Xen.) 5. Ἅπαντα δόκει ποιεῖν ὡς μηδένα λήσων καὶ γὰρ ἂν παραυτίκα κρύψῃς, ὕστερον ὀφθήσει (Isocr.) Anno accademico 2015-16 (28.10.2015) 5