Platone, Critone, 50a-51c; 54b-d: La prosopopea delle leggi Socrate rifiuta la possibilità offertagli di fuggire prima dell esecuzione della condanna a morte, chiamando idealmente anche a confermare la sua posizione le leggi ipostatizzate. 11. Ἀλλ ὧδε σκόπει. Εἰ 1 μέλλουσιν 2 ἡμῖν ἐνθένδε εἴτε ἀποδιδράσκειν, εἴθ ὅπως δεῖ ὀνομάσαι τοῦτο, 3 ἐλθόντες οἱ νόμοι καὶ τὸ κοινὸν 4 τῆς πόλεως ἐπιστάντες ἔροιντο «Εἰπέ μοι, ὦ Σώκρατες, τί ἐν νῷ 5 ἔχεις ποιεῖν; Ἄλλο τι ἢ 6 τούτῳ τῷ ἔργῳ ᾧ 7 ἐπιχειρεῖς διανοῇ τούς τε νόμους ἡμᾶς 8 ἀπολέσαι καὶ σύμπασαν τὴν πόλιν τὸ σὸν μέρος 9 ; Ἢ δοκεῖ σοι οἷόν τε ἔτι ἐκείνην τὴν πόλιν εἶναι 10 καὶ μὴ ἀνατετράφθαι, 11 ἐν ᾗ ἂν 12 αἱ γενόμεναι δίκαι μηδὲν ἰσχύωσιν ἀλλὰ ὑπὸ ἰδιωτῶν 13 ἄκυροί 14 τε γίγνωνται καὶ διαφθείρωνται;» τί ἐροῦμεν, ὦ Κρίτων, πρὸς ταῦτα καὶ ἄλλα τοιαῦτα; Πολλὰ γὰρ ἄν τις ἔχοι, 15 ἄλλως τε καὶ ῥήτωρ, 16 εἰπεῖν ὑπὲρ 17 τούτου τοῦ νόμου ἀπολλυμένου 18 1 Introduce un periodo ipotetico misto dove la protasi ha la forma della possibilità, con l ottativo presente ἔροιντο come predicato (da ἔρομαι chiedo ), mentre l apodosi, della realtà, è costituita (4 righe più avanti, dopo il discorso diretto) dall interrogativa diretta τί ἐροῦμεν (da ἐρῶ, futuro attivo di λέγω) Se ci chiedessero che cosa diremo? 2 dativo plurale del participio presente attivo di μέλλω ( sto per, devo ), con valore verbale di participio congiunto, concordato con ἡμῖν, dativo dipendente da ἔροιντο. Il participio regge l infinito ἀποδιδράσκειν: a noi che ci accingiamo a fuggire, mentre noi ci accingiamo a fuggire 3 εἴθ ὅπως δεῖ ὀνομάσαι τοῦτο: o come bisogna chiamare ciò / o comunque vogliamo chiamarlo. Socrate ironizza sugli amici che non usavano il termine poco onorevole di fuga per spingerlo ad una partenza da Atene prima dell esecuzione della condanna. 4 Agg. sostantivato la comunità coordinato con οἱ νόμοι in endiadi e anch esso soggetto di ἐπιστάντες. 5 Dativo da νοῦς, οῦ mente. 6 Congiunzione disgiuntiva-comparativa che relaziona ἄλλο τι, con ἀπολέσαι, entrambi da διανοῇ (2 persona indicativo medio di διανοέω) Mediti qualcos altro oppure (= se non) di distruggere 7 τούτῳ τῷ ἔργῳ ᾧ ἐπιχειρεῖς con quest opera che intraprendi : ἐπιχειρεω regge il dativo (non c è quindi attrazione). 8 noi, le leggi / le leggi che siamo noi 9 Accusativo di relazione da parte tua. Nella prima parte della prosopopea le leggi presentano il rifiuto della sentenza come una distruzione non solo delle leggi, in quanto esse impongono il rispetto delle sentenze, ma dell intero assetto della πόλις. 10 L infinito presente esprime azione durativa ( continuare ad esistere ). 11 Infinito perfetto mp da ἀνατρέπω. 12 Relativa con ἄν e congiuntivo eventuale quella città in cui le sentenze (δίκαι) emanate non entrino in vigore (lett. non abbiano forza. ἰσχύω è un verbo denominativo da ἰσχύς forza, cfr lat. vis) una città, qualora le sentenze emanate non siano eseguite. 13 ad opera dei (dai) cittadini comuni. ἰδιώτης deriva da ἴδιος personale, proprio (opposto a κοινός comune ) 14 Senza potere da ἀ privativo + la radice di κῦρος, ους, τό autorità (cfr. κύριος, ου ὁ signore ). 15 ἄν τις ἔχοι εἰπεῖν: ottativo potenziale (ἔχω + infinito = avere da, potere ) 16 particolarmente un oratore (lett. in altri casi, e anche un oratore ) 17 Qui significa a favore di. 18 Lett. di questa legge distrutta della violazione di questa legge. Nella prima parte della prosopopea le leggi presentano il rifiuto della sentenza come una distruzione non solo delle leggi, in quanto esse impongono il rispetto delle sentenze (δίκαι), ma dell intero assetto della πόλις.
ὃς τὰς δίκας τὰς δικασθείσας 19 προστάττει κυρίας εἶναι. 20 Ἢ ἐροῦμεν πρὸς αὐτοὺς ὅτι 21 «ἠδίκει γὰρ ἡμᾶς ἡ πόλις καὶ οὐκ ὀρθῶς τὴν δίκην ἔκρινεν;» 22 ( ) 12. Τί 23 οὖν ἂν 24 εἴπωσιν οἱ νόμοι: «ὦ Σώκρατες, ἦ καὶ ταῦτα ὡμολόγητο 25 ἡμῖν τε καὶ σοί, ἢ ἐμμενεῖν 26 ταῖς δίκαις αἷς 27 ἂν ἡ πόλις δικάζῃ; 28» Εἰ οὖν αὐτῶν θαυμάζοιμεν λεγόντων, 29 ἴσως ἂν εἴποιεν ὅτι «ὦ Σώκρατες, μὴ θαύμαζε τὰ λεγόμενα ἀλλ ἀποκρίνου, ἐπειδὴ καὶ εἴωθας 30 χρῆσθαι 31 τῷ ἐρωτᾶν τε καὶ ἀποκρίνεσθαι. Φέρε 32 γάρ, τί ἐγκαλῶν 33 ἡμῖν καὶ τῇ πόλει ἐπιχειρεῖς ἡμᾶς ἀπολλύναι; Οὐ πρῶτον μέν σε ἐγεννήσαμεν 34 ἡμεῖς, καὶ δι ἡμῶν ἔλαβε τὴν μητέρα σου ὁ πατὴρ καὶ ἐφύτευσέν 35 σε; Φράσον 36 οὖν, τούτοις ἡμῶν, τοῖς νόμοις τοῖς περὶ τοὺς γάμους, μέμφῃ 37 τι ὡς 38 οὐ καλῶς ἔχουσιν 39 ;» «Οὐ μέμφομαι,» φαίην ἄν. «Ἀλλὰ 40 τοῖς 41 περὶ τὴν τοῦ γενομένου 42 τροφήν τε καὶ παιδείαν ἐν ᾗ 43 καὶ σὺ ἐπαιδεύθης 44 ; Ἢ οὐ καλῶς προσέταττον ἡμῶν 45 οἱ ἐπὶ τούτῳ τεταγμένοι νόμοι, παραγγέλλοντες τῷ πατρὶ τῷ σῷ σε ἐν μουσικῇ καὶ γυμναστικῇ παιδεύειν;» «Καλῶς,» φαίην ἄν. «Εἶεν. 46 Ἐπειδὴ δὲ ἐγένου τε καὶ 19 τὰς δίκας τὰς δικασθείσας (part. aor. pass da δικάζω). Figura etimologica (lett le sentenze sentenziate / emanate) 20 essere dominatrici essere in vigore 21 Struttura tipica del greco, che ritorna anche poco dopo, con la congiunzione dichiarativa ὅτι che introduce un discorso diretto. In italiano occorre non tradurla. 22 Controargomentazione: è stata la città a commettere per prima ἀδικία, giudicando non rettamente. 23 Sott. ἐροῦμεν 24 = ἐάν (introduce una protasi dell eventualità) 25 3^ sing. ppf mp. di ὁμολογέω: il soggetto, neutro plurale, è ταῦτα, con valore epanalettico rispetto a quanto detto Ci eravamo messi d accordo, tu e noi, in questi termini oppure che avresti rispettato lo sentenze 26 ἐμμενεῖν inf. fut. contratto da ἐμμένω ( resto fedele, obbedisco, rispetto ) ἐμμένειν inf. pres. 27 Attrazione diretta del relativo (= ἃς). La particella ἂν e il congiuntivo danno valore eventuale. 28 Le leggi pongono la questione sul piano dell accordo (ὀμολογία) stipulato implicitamente dal cittadino con le leggi della città e con il rispetto delle sentenze da esse previsto. Il vulnus inferto dalla fuga sta quindi a monte delle sentenze effettivamente emesse, perché colpisce questo accordo previo ed incondizionato. 29 Protasi di un periodo ipotetico della possibilità (3 tipo) con θαυμάζοιμεν che regge il genitivo αὐτῶν, con cui è concordato il participio congiunto λεγόντων Se dunque ci meravigliassimo di loro che parlano se ci meravigliassimo delle loro parole 30 2^ sing. perfetto attivo da ἔθω. 31 Regge i due infiniti sostantivati in dativo. 32 Qui ha il valore di un interiezione: Su, orvia!. 33 τί ἐγκαλῶν ἡμῖν καὶ τῇ πόλει Imputando che cosa = Sulla base di quali imputazioni 34 Aoristo medio da γεννάω, genero. 35 Aoristo I da φυτεύω pianto, coltivo, procreo dalla radice di φύω genero (φυτόν, οῦ τό pianta ) 36 2^ sing. imperativo aoristo I da φράζω 37 Indicativo presente medio di μέμφομαι 38 Causale soggettiva ritenendo che, come se 39 καλῶς ἔχειν andare bene. Le leggi ricordano quindi le loro benemerenze nei confronti dei cittadino Socrate: sono esse ad aver creato le condizioni per la sua nascita e la sua crescita. 40 Sottinteso il precedente μέμφῃ τι ( rinfacci qualcosa ). 41 Sott. νόμοις. 42 Participio aoristo medio sostantivato da γίγνομαι, nel senso di nascere. 43 con cui 44 Παιδείαν ἐπαιδεύθης (ind. aoristo passivo da παιδεύω): figura etimologica. 45 E genitivo con valore possessivo riferito a νόμοι 46 εἶεν è ottativo desiderativo ( Siano così sott. queste cose )
ἐξετράφης καὶ ἐπαιδεύθης 47, ἔχοις ἂν 48 εἰπεῖν πρῶτον μὲν ὡς οὐχὶ ἡμέτερος ἦσθα καὶ ἔκγονος καὶ δοῦλος, αὐτός 49 τε καὶ οἱ σοὶ πρόγονοι; 50 Καὶ εἰ τοῦθ οὕτως ἔχει, 51 ἆρ 52 ἐξ ἴσου 53 οἴει εἶναι σοὶ τὸ δίκαιον καὶ ἡμῖν, καὶ ἅττ 54 ἂν ἡμεῖς σε ἐπιχειρῶμεν ποιεῖν, καὶ σοὶ ταῦτα ἀντιποιεῖν οἴει δίκαιον εἶναι; Ἢ πρὸς μὲν ἄρα σοι τὸν πατέρα οὐκ ἐξ ἴσου ἦν τὸ δίκαιον καὶ πρὸς δεσπότην, εἴ σοι ὢν 55 ἐτύγχανεν, ὥστε 56, ἅπερ πάσχοις, 57 ταῦτα 58 καὶ ἀντιποιεῖν, οὔτε κακῶς ἀκούοντα 59 ἀντιλέγειν οὔτε τυπτόμενον ἀντιτύπτειν οὔτε ἄλλα τοιαῦτα πολλά πρὸς δὲ τὴν πατρίδα ἄρα καὶ τοὺς νόμους ἐξέσται σοι 60, ὥστε, 61 ἐάν σε ἐπιχειρῶμεν ἡμεῖς ἀπολλύναι δίκαιον ἡγούμενοι εἶναι, καὶ σὺ δὲ ἡμᾶς τοὺς νόμους καὶ τὴν πατρίδα καθ ὅσον 62 δύνασαι ἐπιχειρήσεις ἀνταπολλύναι, καὶ φήσεις ταῦτα ποιῶν δίκαια πράττειν, ὁ τῇ ἀληθείᾳ τῆς ἀρετῆς ἐπιμελόμενος 63 ; Ἢ οὕτως εἶ σοφὸς ὥστε λέληθέν 64 σε ὅτι μητρός τε καὶ πατρὸς καὶ τῶν ἄλλων 47 Tricolon con l aoristo medio di γίγνομαι e quelli passivi di ἐκτρέφω e παιδεύω, che corrispondono alle tre fasi di nascita (γένεσις), crescita (τροφή) ed educazione (παιδεία). 48 avresti da / potresti + infinito ottativo potenziale 49 Corrisponde al latino ipse, qui (tu) stesso. 50 Le benemerenze dei νόμοι sono tali da configurare il rapporto di Socrate e dei suoi antenati nei loro confronti come quello non solo di figlio (ἔκγονος), ma anche di schiavo (δοῦλος). Quest ultima affermazione di incondizionata subalternità del singolo di fronte alla legge collettiva, che può di fatto, ai nostri occhi, aprire un varco alle peggiori aberrazioni dello stato etico, nel caso di Socrate deve essere temperato da almeno 2 considerazioni. In primo luogo l ingiustizia comminata dalla sentenza tutelata dalla legge ha qui un carattere passivo e non attivo, non obbliga cioè a commettere ingiustizia, ma solo a patirla. In secondo luogo sembra aperta in teoria la possibilità di un rifiuto delle leggi della città attraverso un espatrio da essa prima di poterne subire contraccolpi negativi, anche se l affermazione di una δουλία del cittadino già all atto della nascita e dell educazione renderebbe comunque problematica oltre che improbabile una simile obiezione di coscienza. 51 Se le cose stanno in questi termini 52 Forse che (= num latino). Attenzione a non confondere ἆρα con ἄρα congiunzione dunque, perciò. 53 su uno stesso piano. Il rapporto fra le leggi e il cittadino-schiavo di esse non può essere paritario. L isonomia della democrazia ateniese se tutela la parità di diritti dei πολῖται ha come presupposto la superiorità della legge stessa rispetto ad essi, e l invalidità quindi di una proprietà riflessiva (legge vs cittadino). Per esprimere questo rapporto si fa ricorso analogico a quello che intercorre fra padre e figlio, che non può in alcun modo ricambiare le offese verbali o fisiche subite, al pari dello schiavo nei confronti del padrone. 54 = ἅτινα acc. n. plur. del relativo indefinito ὅστις, con ἄν e congiuntivo eventuale, in posizione prolettica, a cui risponde l epanalettico ταῦτα ( qualunque cosa ci accingiamo a farti, pensi sia giusto anche per te ricambiarla? 55 Predicativo del soggetto rispetto a ἐτύγχανεν Se egli capitava di essere a te / se ti capitava di averlo 56 Consecutiva con l infinito ἀντιποιεῖν 57 Ottativo obliquo, motivabile con il tempo storico della reggente ἦν 58 Epanalettico rispetto al prolettico ἅπερ (dal relativo rafforzato ὅσπερ) 59 Κακῶς ἀκούω = vengo insultato. I participi congiunti ἀκούοντα e τυπτόμενον equivalgono ad una protasi di periodo ipotetico o ad una temporale. 60 3 sing. futuro da ἔξειμι (sott. ποιεῖν τοῦτο). Da notare l identificazione sostanziale fra νόμοι e patria. 61 La consecutiva regge ἐπιχειρήσεις ἀνταπολλύναι cosicché ci sopprimerai a tua volta (ἀνταπολλύναι è opposto a ἀπολλύναι). 62 secondo quanto / per quanto 63 Il participio sostantivato assume un senso ironico nel contesto della frase (τῇ ἀληθείᾳ ha valore di avverbio): tu che ti curi davvero della virtù. Distruggere le leggi attraverso la violazione del loro precetto sarebbe in flagrante contraddizione con quell έπιμέλεια della virtù 64 3^ persona singolare perfetto attivo da λανθάνω, che ha come oggetto σε che ti è sfuggito.
προγόνων ἁπάντων τιμιώτερόν ἐστιν πατρὶς καὶ σεμνότερον καὶ ἁγιώτερον 65 καὶ ἐν μείζονι μοίρᾳ 66 καὶ παρὰ θεοῖς καὶ παρ ἀνθρώποις τοῖς νοῦν ἔχουσι, 67 καὶ σέβεσθαι δεῖ καὶ μᾶλλον ὑπείκειν καὶ θωπεύειν 68 πατρίδα χαλεπαίνουσαν 69 ἢ πατέρα, καὶ ἢ πείθειν 70 ἢ ποιεῖν ἃ ἂν κελεύῃ, καὶ πάσχειν ἐάν τι προστάττῃ παθεῖν 71 ἡσυχίαν ἄγοντα 72, ἐάντε 73 τύπτεσθαι ἐάντε δεῖσθαι, ἐάντε εἰς πόλεμον ἄγῃ τρωθησόμενον ἢ ἀποθανούμενον, 74 ποιητέον 75 ταῦτα, καὶ τὸ δίκαιον οὕτως ἔχει, καὶ οὐχὶ ὑπεικτέον οὐδὲ ἀναχωρητέον οὐδὲ λειπτέον τὴν τάξιν, 76 ἀλλὰ καὶ ἐν πολέμῳ καὶ ἐν δικαστηρίῳ καὶ πανταχοῦ ποιητέον ἃ ἂν κελεύῃ ἡ πόλις καὶ ἡ πατρίς, ἢ πείθειν αὐτὴν ᾗ 77 τὸ δίκαιον πέφυκε 78 βιάζεσθαι δὲ οὐχ ὅσιον οὔτε μητέρα οὔτε πατέρα, πολὺ δὲ τούτων ἔτι ἧττον 79 τὴν πατρίδα; 80 ( )» Le leggi proseguono sottolineando il fatto che avrebbero permesso a Socrate di espatriare se non le avesse accettate: ma lui non ha mai lasciato la città, viaggiando anzi meno volte degli zoppi, dei ciechi e degli altri storpi, mostrando in tal modo la sua approvazione alla città e pertanto siglando in tal modo un patto con la sua costituzione. Espatriando, oltre a mettere a rischio i suoi amici ateniesi, sarà accolto altrove come un distruttore delle leggi e non potrà in alcun modo praticare la filosofia, avendo dato simile prova del disinteresse per la giustizia e di un attaccamento irrazionale alla vita. Scegliere la fuga non sarebbe neanche utile per i figli, costretti a vivere da stranieri fuori da Atene oppure a crescere ad Atene sotto la cura degli amici del padre, cosa che avverrà anche con la sua morte. 65 Il triplice predicato nominale riferito a πατρὶς è al neutro anziché al femminile perché significa cosa più onorabile, sacra e santa. 66 in maggior conto. Μοῖρα ( parte, destino ) è legata alla radice di μείρομαι faccio le parti. Classico argomento retorico a fortiori ( a maggior ragione ): se non è possibile ricambiare le offese subite dai genitori e la patria è ancora più venerabile di loro, a maggior ragione non sarà possibile ricambiare il male ricevuto da essa. 67 Participio sostantivato. 68 Σέβεσθαι ὑπείκειν καὶ θωπεύειν. venerare riverire, lusingare la patria climax ascendente. 69 Participio congiunto quando si comporta con durezza, quando è irata (χαλεπός, ή, όν duro ). 70 Il verbo πείθω in questa forma attiva significa persuadère, al medio obbedire, al passivo essere persuaso. L unica resistenza ammessa nei confronti dell ingiusto trattamento è quella della persuasione. 71 Πάσχειν παθεῖν: poliptoto. L infinito presente indica duratività rispetto alla puntualità dell aoristo. 72 ἡσυχίαν ἄγειν = starsene tranquilli. Il participio nell infinitiva è concordato in accusativo con soggetto generico. 73 ἐάντε: è la congiuzione condizionale ἐάν (protasi dell eventualità) seguida dai -τε enclitici coordinanti ( e qualora ). Il verbo sottointeso è sempre il congiuntivo προστάττῃ ( ordini di ). 74 Participi futuri finali, rispettivamente passivo da τιτρώσκω (ferire) e medio da ἀποθνῄσκω (morire = venire ucciso) 75 Aggettivi verbale di II tipo, corrispondente ad un gerundivo di perifrastica passiva. 76 ὑπεικτέον οὐδὲ ἀναχωρητέον οὐδὲ λειπτέον τὴν τάξιν: tricolon di aggettivi verbali del II tipo: e non bisogna cedere né ritirarsi, né abbandonare il posto. Da notare la costruzione impersonale con complemento oggetto (λειπτέον τὴν τάξιν anziché λειπτέα ἡ τάξις), impossibile con il corrispondente gerundivo latino. 77 Avverbio relativo (cfr. lat. ubi) 78 Perfetto di φύω, che equivale nel senso ad un semplice ἐστι. 79 πολὺ ἔτι ἧττον ancor molto meno 80 Nel discorso delle leggi la loro violazione viene commisurata ad un atto di empietà (οὐχ ὅσιον), visto il carattere sacro di esse.
13. «Ἀλλ, ὦ Σώκρατες, πειθόμενος ἡμῖν τοῖς σοῖς τροφεῦσι 81 μήτε παῖδας περὶ πλείονος ποιοῦ 82 μήτε τὸ ζῆν μήτε ἄλλο μηδὲν πρὸ τοῦ δικαίου 83, ἵνα εἰς Ἅιδου 84 ἐλθὼν ἔχῃς πάντα ταῦτα ἀπολογήσασθαι 85 τοῖς ἐκεῖ ἄρχουσιν 86 οὔτε γὰρ ἐνθάδε σοι 87 φαίνεται ταῦτα πράττοντι 88 ἄμεινον εἶναι οὐδὲ δικαιότερον οὐδὲ ὁσιώτερον, οὐδὲ ἄλλῳ τῶν σῶν οὐδενί, οὔτε ἐκεῖσε ἀφικομένῳ 89 ἄμεινον ἔσται. Ἀλλὰ νῦν μὲν ἠδικημένος 90 ἄπει 91, ἐὰν ἀπίῃς, οὐχ ὑφ ἡμῶν τῶν νόμων ἀλλὰ ὑπ ἀνθρώπων ἐὰν δὲ ἐξέλθῃς οὕτως αἰσχρῶς ἀνταδικήσας τε καὶ ἀντικακουργήσας 92, τὰς σαυτοῦ ὁμολογίας τε καὶ συνθήκας 93 τὰς πρὸς ἡμᾶς παραβὰς καὶ κακὰ ἐργασάμενος τούτους οὓς ἥκιστα ἔδει 94, σαυτόν τε καὶ φίλους καὶ πατρίδα καὶ ἡμᾶς, ἡμεῖς τέ σοι χαλεπανοῦμεν 95 ζῶντι 96, καὶ ἐκεῖ οἱ ἡμέτεροι ἀδελφοὶ 97 οἱ ἐν Ἅιδου νόμοι οὐκ εὐμενῶς σε ὑποδέξονται, 98 εἰδότες ὅτι καὶ ἡμᾶς ἐπεχείρησας ἀπολέσαι τὸ σὸν μέρος. 99 Ἀλλὰ μή σε πείσῃ 100 Κρίτων ποιεῖν ἃ λέγει μᾶλλον ἢ ἡμεῖς.» 81 Il sostantivo maschile τροφεύς indica educatore, allevatore, nutritore ; nelle traduzioni italiane in cui il termine νόμος diventa il femminile legge è frequente l uso del corrispondente femminile nutrici. 82 2 persona singolare imperativo presente medio: περὶ πλείονος ποιεῖσθαι = stimare di più, preferire 83 rispetto a ciò che è giusto, alla giustizia 84 nella (dimora) d Ade, nell Ade. 85 Infinito aoristo medio dal valore finale-consecutivo: per giustificarti di fronte a chi regna in quel luogo. 86 Participio sostantivato. ἐκεῖ là (nell Ade) si oppone al seguente ἐνθάδε qui (sulla terra). 87 Si può fare dipendere da φαινεται ( ti sembra) oppure da ἄμεινον migliore per te. 88 Participio congiunto concordato con σοι con valore condizionale (protasi ipotetica) se fai ciò 89 Aoristo II da ἀφικνέομαι una volta giunto là. 90 Part. perfetto mp., da ἀδικέω, che regge il complemento di agente οὐχ ὑφ ἡμῶν ἀλλὰ ὑπ ἀνθρώπων 91 Qui ἄπειμι (ἀπό + εἶμι), presente impiegato con valore di futuro, significa andare nell Ade. 92 Participi aoristi da ἀνταδικέω e ἀντικακουργέω ( ricambio l ἀδικία / la κακουργία ), predicativi del sogg. rispetto ad ἐξέλθῃς, ma da tradurre come temporali dopo aver ricambiato l ingiustizia e il male ricevuto. Si tratterebbe in tal modo di ricambiare iniquamente un offesa ricevuta dagli uomini con un offesa alle leggi. 93 Sostantivo derivato da συντίθημι metto assieme, stringo un accordo. 94 dopo aver fatto del male a coloro a cui meno avresti dovuto Qui ἐργάζομαι, al participio aoristo, è costruito con il doppio accusativo della cosa e della persona (τινά τι). La subordinata relativa sottointende sempre κακὰ ἐργάζεσθαι, con la stessa costruzione, in dipendenza da ἔδει, imperfetto da δεῖ, traducibile come falso condizionale. L avverbio ἥκιστα è superlativo di ἦκα = per niente lat. minime. 95 Indicativo futuro contratto da χαλεπαίνω trattare duramente, essere adirato 96 Participio congiunto con valore di temporale finche vivi (vivrai). 97 fratelli (in greco i νόμοι sono maschili): nella traduzione italiana è inevitabile parlare di sorelle. 98 Futuro da ὐποδέχομαι. εὐμενῶς benevolmente è composto con la radice di μένος, ους τό ( forza ) 99 Accusativo di relazione da parte tua. Sarebbe l interesse personale opposto al bene collettivo. 100 Congiuntivo proibitivo aoristo attivo da πείθω (meno forte dell imperativo): non ti persuada Critone a fare ciò che dice piuttosto che noi non farti convincere da Critone piuttosto che da noi.