Polibio e la storiografia T. 2 Causa, pretesto, inizio III 6,7 (1-7) La disposizione della materia, nella parte iniziale dell opera di Polibio, sembra riproporre la struttura tucididea: così come lo storico ateniese aveva premesso la pentecontetie (il cinquantennio), rapida sintesi delle vicende precedenti la guerra del Peloponneso, allo stesso modo Polibio nei primi due libri tratta della prima guerra punica, avvenimento propedeutico rispetto all argomento centrale della sua opera. All inizio del terzo libro, seguendo un andamento ad anello, vengono riproposti problemi metodologici, sulla natura e gli obiettivi dell opera, con qualche ripetizione rispetto a quanto già affermato nel proemio al primo libro. In questo contesto, termine di confronto e al contempo bersaglio di polemica è ancora Tucidide, che in I 23, 6 aveva distinto fra le «cause» (αἰτίαι) pretestuose e dichiarate apertamente, e il «motivo più vero» (πρόφασις ἀληθεστάτη), inconfessato e remoto nel tempo. Polibio opera un ribaltamento terminologico, attribuendo il nome di ἀρχή all «inizio» delle operazioni militari e di πρόφασις al «pretesto occasionale», cioè ogni argomento atto a giustificare una guerra, mentre la definizione di αἰτία individua la «causa» più remota, cioè «quella serie di operazioni mentali che precedono l azione» (Pédech). Come però è stato ampiamente osservato da più parti, in Polibio non c è molto altro, al di là del mero aggiustamento lessicale, che nulla aggiunge all originaria intuizione di Tucidide. [1] Ἔνιοι δὲ τῶν συγγεγραφότων τὰς κατ Ἀννίβαν πράξεις βουλόμενοι τὰς αἰτίας ἡμῖν ὑποδεικνύναι, δι ἃς Ῥωμαίοις καὶ Καρχηδονίοις ὁ προειρημένος ἐνέστη πόλεμος, πρώτην μὲν ἀποφαίνουσι τὴν Ζακάνθης 1-3 Ἔνιοι δὲ τῶν συγγεγραφότων... ἐγὼ δὲ... οὐδαμῶς ἂν συγχωρήσαιμι: «Alcuni storici delle vicende annibaliche, volendo spiegarci le cause per le quali scoppiò tra Romani e Cartaginesi la guerra suddetta, come prima causa indicano l assedio di Sagunto da parte dei Cartaginesi, come seconda, il loro attraversamen- to, in violazione dei patti, del fiume che gli indigeni chiamano Ebro. Io, per conto mio, direi che questi sono gli inizi della guerra, ma non sarei affatto d accordo nel definirle cause». - τὰς κατ Ἀννίβαν πράξεις: «le vicende annibaliche»; è l oggetto del participio perfetto attivo sostantivato συγγεγραφότων (genitivo partitivo di ἔνιοι), che si può rendere con «storici». - ὁ προειρημένος ἐνέστη πόλεμος: «scoppiò la guerra suddetta». L uso frequentissimo di espressioni come «suddetto, predetto» è una traccia evidente dello stile burocratico di Polibio. - πρώτην μέν: è in correlazione con δευτέραν δέ all inizio del paragrafo seguente. - Ζακάνθης: Sagunto, ESIODO L ELLENISMO
2 POLIBIO P E LA STORIOGRAFIA πολιορκίαν ὑπὸ Καρχηδονίων, [2] δευτέραν δὲ τὴν διάβασιν αὐτῶν παρὰ τὰς συνθήκας τοῦ προσαγορευομένου παρὰ τοῖς ἐγχωρίοις Ἴβηρος ποταμοῦ [3] ἐγὼ δὲ ταύτας ἀρχὰς μὲν εἶναι τοῦ πολέμου φήσαιμ ἄν, αἰτίας γε μὴν οὐδαμῶς ἂν συγχωρήσαιμι. [4] πολλοῦ γε δεῖν, εἰ μὴ καὶ τὴν Ἀλεξάνδρου διάβασιν εἰς τὴν Ἀσίαν αἰτίαν εἶναί τις φήσει τοῦ πρὸς τοὺς Πέρσας πολέμου καὶ τὸν Ἀντιόχου κατάπλουν εἰς Δημητριάδα τοῦ πρὸς Ῥωμαίους ὧν οὔτ εἰκὸς οὔτ ἀληθές ἐστιν οὐδέτερον. [5] τίς γὰρ ἂν νομίσειε ταύτας αἰτίας ὑπάρχειν, ὧν πολλὰ μὲν Ἀλέξανδρος πρότερον, οὐκ ὁλίγα δὲ Φίλιππος ἔτι ζῶν ἐνήργησε καὶ παρεσκευάσατο πρὸς τὸν κατὰ τῶν Περσῶν πόλεμον, ὁμοίως δὲ πάλιν Αἰτωλοὶ πρὸ τῆς Ἀντιόχου παρουσίας πρὸς τὸν κατὰ Ῥωμαίων; [6] ἀλλ ἔστιν ἀνθρώπων τὰ τοιαῦτα μὴ διειληφότων ἀρχὴ τί διαφέρει καὶ πόσον διέστη- POLIBIO E LA STORIOGRAFIA centro iberico a sud dell Ebro, alleato di Roma, venne assediato da Annibale e conquistato, dopo una strenua resistenza, nel 219. Il fiume Ebro segnava, all epoca, il confine delle zone di influenza romano-cartaginesi; per questo motivo, Polibio, citando gli storici precedenti, che ne fanno le cause (αἰτίας) della seconda guerra punica, distingue tra l assedio di Sagunto (la cui posizione in zona di influenza cartaginese rendeva incerti i limiti tra legalità e illegalità nell azione di Annibale) e l attraversamento del fiume stesso, che, come casus belli, è indiscutibile. 2 παρὰ τὰς συνθήκας... παρὰ τοῖς ἐγχωρίοις: la stessa preposizione, in reggenza di due casi diversi, assume diversi significati: nel primo caso «in violazione (dei patti)», nel secondo caso «presso (gli indigeni)». 3 ἀρχάς: ecco il termine che Polibio userebbe (la possibilità è espressa dall ottativo storico φήσαιμι accompagnato da ἄν) a proposito dei due episodi prima citati, che diedero sì «inizio» alla guerra, ma non ne furono certamente la causa. - αἰτίας γε μὴν οὐδαμῶς ἂν συγχωρήσαιμι: «ma non sarei affatto d accordo di definirle «cause»». Ancora un espressione potenziale, resa con ἄν e l ottativo. 4 πολλοῦ γε δεῖν... οὐδέτερον: «Tutt altro, a meno che qualcuno volesse definire l attraversata di Alessandro verso l Asia causa della guerra contro i Persiani e lo sbarco di Antioco a Demetriade causa di quella contro i Romani: nessuna delle due cose è né logica né vera». - πολλοῦ γε δεῖν: espressione incidentale (infinito, assoluto, che regge il genitivo), rafforzativa della negazione precedente: «tutt altro». - εἰ μή...: «a meno che qualcuno volesse definire...». Per rendere comprensibile il ragionamento ai suoi lettori, per lo più compatrioti, Polibio lo applica a due esempi tratti dalla storia greca: uno ormai mitico, l impresa di Alessandro Magno, l altro più recente, di poco posteriore alla guerra annibalica. - τὴν Αλεξάνδρου διάβασιν... τὸν Αντιόχου κατάπλουν: «l attraversata di Alessandro verso l Asia» si compì nella primavera del 334 a.c.; «lo sbarco di Antioco» III il Grande «a Demetriade», città della Magnesia sul golfo di Pagase, che provocò l intervento romano e la conseguente guerra siriaca (conclusasi con la pace di Apamea del 188 a.c.), si era verificato nel 191 a.c. 5 τίς γὰρ ἂν νομίσειε... κατὰ Ῥωμαίων: «Chi, infatti, potrebbe ritenere questi avvenimenti causa di quelle azioni che in gran numero avevano compiuto in precedenza Alessandro e Filippo, quand era ancor vivo, e cioè dei non pochi preparativi messi da loro in atto, in vista della guerra contro i Persiani? E parallelamente, lo stesso fecero gli Etoli prima dell arrivo di Antioco, in preparazione della guerra contro i Romani». - ὧν: il relativo in genitivo, invece che accusativo, perché attratto nel caso del dimostrativo sottinteso. - Αἰτωλοί: popolazione della Grecia centro-occidentale, gli Etoli divennero importanti attori della storia greca del III secolo come promotori (forse) della Lega Etolica; alleati dei Romani nella guerra macedonica, pochi anni dopo si allearono con Antioco III, con cui condivisero la sconfitta (189). Nel duplice esempio, Polibio annette ad αἰτία il senso stretto di causa, escludendone qualsiasi valenza di causa finale; perciò, non si può dare αἰτία che sia cronologicamente posteriore ai fatti causati: come può la causa della guerra alla Persia essere posteriore ai preparativi di quella guerra, che formano con essa un tutt uno? Quindi l attraversamento dell Ellesponto da parte di Alessandro è escluso come causa della guerra coi Persiani, non per la banalità del fatto in sé, ma semplicemente perché è successivo agli atti preparatori di quella guerra. Analogamente, i movimenti ed i preparativi degli Etoli prima della discesa in campo di Antioco III tolgono valore di αἰτία al suo sbarco. 6 ἀλλ ἔστιν... προφάσεως: «ma simili errori sono tipici di persone che non sanno distinguere la peculiarità dell inizio e quanto sia differente da causa e pretesto, e che questi sono al principio di tutto, mentre l inizio è l ultima cosa da dire». Nota la triplice ripetizione del prefisso διά (διειληφότων, διαφέρει, διέστηκεν) a sottolineare la necessità di distinguere i significati precisi di ognuno dei tre termini.
POLIBIO E LA STORIOGRAFIA 3 κεν αἰτίας καὶ προφάσεως, καὶ διότι τὰ μέν ἐστι πρῶτα τῶν ἁπάντων, ἡ δ ἀρχὴ τελευταῖον τῶν εἰρημένων. [7] ἐγὼ δὲ παντὸς ἀρχὰς μὲν εἶναί φημι τὰς πρώτας ἐπιβολὰς καὶ πράξεις τῶν ἤδη κεκριμένων, αἰτίας δὲ τὰς προκαθηγουμένας τῶν κρίσεων καὶ διαλήψεων λέγω δ ἐπινοίας καὶ διαθέσεις καὶ τοὺς περὶ ταῦτα συλλογισμοὺς καὶ δι ὧν ἐπὶ τὸ κρῖναί τι καὶ προθέσθαι παραγινόμεθα. [8] δῆλον δ οἷον τὸ προειρημένον ἐκ τῶν ἐπιφερομένων. [9] τίνες γὰρ ἀληθῶς ἦσαν αἰτίαι, καὶ πόθεν φῦναι συνέβη τὸν πρὸς τοὺς Πέρσας πόλεμον, εὐμαρὲς καὶ τῷ τυχόντι συνιδεῖν. [10] ἦν δὲ πρώτη μὲν ἡ τῶν μετὰ Ξενοφῶντος Ἑλλήνων ἐκ τῶν ἄνω σατραπειῶν ἐπάνοδος, ἐν ᾗ πᾶσαν τὴν Ἀσίαν διαπορευομένων αὐτῶν πολεμίαν ὑπάρχουσαν οὐδεὶς ἐτόλμα μένειν κατὰ πρόσωπον τῶν βαρβάρων [11] δευτέρα δ ἡ τοῦ Λακεδαιμονίων βασιλέως Ἀγησιλάου διάβασις εἰς τὴν Ἀσίαν, ἐν ᾗ ἐκεῖνος οὐδὲν ἀξιόχρεων οὐδ ἀντίπαλον εὑρὼν ταῖς σφετέραις ἐπιβολαῖς ἄπρακτος ἠναγκάσθη μεταξὺ διὰ τὰς περὶ τὴν Ἑλλάδα ταραχὰς ἐπανελθεῖν. - τὰ μὲν ἐστι πρῶτα: sono gli ultimi due termini citati, causa e pretesto, che cronologicamente si collocano in principio, mentre l archè, con un implicito, comico ossimoro, va messa all ultimo posto. L archè è, quindi, da intendere semplicemente come momento in cui inizia l evento nella sua forma manifesta: se è una guerra, il momento in cui scoppia, come chiarito dal paragrafo seguente. 7 ἐγὼ δὲ παντὸς... παραγινόμεθα: «Io, pertanto, per ogni fatto definisco come inizio il momento in cui si inizia a porre mano ed attuare ciò che è stato in precedenza deciso; le cause, invece, fanno da guida alle decisioni, consigliano le prese di posizione: con il termine causa intendo i progetti, gli stati d animo, i ragionamenti sui fatti, insomma quel processo mentale attraverso il quale perveniamo a prendere una decisione e a proporci un obiettivo». È notevole lo psicologismo del passo: le cause degli eventi storici sono iscritte nella mente e nell animo dell uomo; fattori esterni possono valere solo se ed in quanto filtrati dal pensiero e dall animo umano. 8 τὸ προειρημένον ἐκ τῶν ἐπιφερομένων: ancora un esempio del poco accattivante stile polibiano: «ciò che precede (risulterà chiaro) da ciò che segue». 9 τίνες... συνιδεῖν: «Quali furono le vere cause e donde capitò che nascesse la guerra di Alessandro contro i Persiani? Facilissimo rispondere anche per il primo venuto». - τίνες: il pronome interrogativo (nota l accento) introduce la proposizione interrogativa ἦσαν, dipendente dall infinito aoristo συνιδεῖν. - τῷ τυχόντι: è la persona qualunque, il primo che capita. 10 ἦν δὲ πρώτη... βαρβάρων: «La prima causa fu il ritorno in patria, dalle satrapie più interne, dei Greci che erano con Senofonte: nel corso di esso, attraversarono tutta l Asia, territorio ostile, senza che nessuno dei barbari avesse il coraggio di affrontarli a viso aperto». - ἡ... ἐπάνοδος:«il ritorno» dalle satrapie più interne dell Asia; si accenna all epica ritirata dei «Diecimila» dai dintorni di Babilonia fino alle coste dell Egeo (401-400 a.c.). È la vicenda celebrata da Senofonte nell Anabasi: gli opliti greci (in realtà dodicimila) sotto il comando dello spartano Clearco, arruolati da Ciro il Giovane per sostenere il suo tentativo di detronizzare il fratello Artaserse e rimasti senza capi e senza missione dopo la morte di Ciro nella battaglia di Cunassa (401 a.c.), riuscirono a trarsi in salvo dal cuore dell impero persiano. L episodio aveva dimo- strato la vulnerabilità della Persia ed in questo senso era già un motivo topico qualche anno dopo: nel 380, Isocrate (Panegirico 145-149) ne fa un argomento per smitizzare la potenza del Gran Re e per esortare alla guerra contro di lui (nel 346, usando lo stesso esempio, vuole indurre il re di Macedonia a muovere contro la Persia: Filippo 90-91). Il proporre questi due avvenimenti come αἰτίαι appare alquanto paradossale alla luce di quanto detto al paragrafo 7: è da intendere, come spiegato al paragrafo 12, la riflessione su questi fatti. 11 δευτέρα δ(έ)... ἐπανελθεῖν: «La seconda causa fu la spedizione in Asia del re spartano Agesilao, durante la quale, pur non avendo trovato un avversario adeguato alla sua impresa, nel bel mezzo della spedizione fu costretto, per i contemporanei sconvolgimenti in Grecia, a ritornare senza aver concluso nulla». - δευτέρα: la seconda causa è analoga alla prima: la spedizione in Asia nel 396 del re spartano Agesilao (anche per essa c è il precedente della citazione isocratea: Panegirico 144). - οὐδὲν ἀξιόχρεων οὐδ ἀντίπαλον εὐρών: «senza aver trovato un avversario adeguato alla sua impresa», considerando endiadica l espressione. - μεταξύ: «nel bel mezzo della spedizione». L ELLENISMO
4 POLIBIO P E LA STORIOGRAFIA [12] ἐξ ὧν Φίλιππος κατανοήσας καὶ συλλογισάμενος τὴν Περσῶν ἀνανδρίαν καὶ ῥᾳθυμίαν καὶ τὴν αὑτοῦ καὶ Μακεδόνων εὐεξίαν ἐν τοῖς πολεμικοῖς, ἔτι δὲ καὶ τὸ μέγεθος καὶ τὸ κάλλος τῶν ἐσομένων ἄθλων ἐκ τοῦ πολέμου πρὸ ὁφθαλμῶν θέμενος, [13] ἅμα τῷ περιποιήσασθαι τὴν ἐκ τῶν Ἑλλήνων εὔνοιαν ὁμολογουμένην, εὐθέως προφάσει χρώμενος ὅτι σπεύδει μετελθεῖν τὴν Περσῶν παρανομίαν εἰς τοὺς Ἕλληνας, ὁρμὴν ἔσχε καὶ προέθετο πολεμεῖν καὶ πάντα πρὸς τοῦτο τὸ μέρος ἡτοίμαζε. [14] διόπερ αἰτίας μὲν τὰς πρώτας ῥηθείσας ἡγητέον τοῦ πρὸς τοὺς Πέρσας πολέμου, πρόφασιν δὲ τὴν δευτέραν, ἀρχὴν δὲ τὴν Ἀλεξάνδρου διάβασιν εἰς τὴν Ἀσίαν. [7, 1] καὶ μὴν τοῦ κατ Ἀντίοχον καὶ Ῥωμαίους δῆλον ὡς αἰτίαν μὲν τὴν Αἰτωλῶν ὁργὴν θετέον. [2] ἐκεῖνοι γὰρ δόξαντες ὑπὸ Ῥωμαίων ὡλιγωρῆσθαι κατὰ πολλὰ περὶ τὴν ἔκβασιν τὴν ἐκ τοῦ Φιλίππου πολέμου, καθάπερ ἐπάνω προεῖπον, οὐ μόνον Ἀντίοχον ἐπεσπάσαντο, πᾶν δὲ καὶ POLIBIO E LA STORIOGRAFIA 12-13 Ἐξ ὧν... ἡτοίμαζε: «Filippo rifletté su questi fatti e ne trasse le conclusioni, cioè la viltà e la mancanza di vigore dei Persiani in confronto con l ottima predisposizione propria e dei Macedoni per le attività belliche; inoltre, si pose davanti agli occhi la grandezza e lo splendore dei premi per il vincitore della guerra, unitamente alla possibilità di guadagnarsi il favore concorde dei Greci, semplicemente esibendo il pretesto che si accingeva a vendicare le ingiustizie persiane nei confronti dei Greci. Prese dunque la decisione, bandì la guerra ed effettuò tutti i preparativi a questo scopo». - Ἐξ ὧν: riassuntivamente, indica i fatti suesposti che sono alla base delle osservazioni e conclusioni (κατανοήσας καὶ συλλογισάμενος) di Filippo. - τὴν Περσῶν ἀνανδρίαν: la stessa espressione ancora nel Filippo di Isocrate (137). - τὸ μέγεθος: «e inoltre postosi dinanzi agli occhi la grandezza e la bellezza dei premi derivanti dalla guerra». 13 ἅμα... Ἕλληνας: Il discorso sulle cause, che ha preso le mosse dalle spedizioni dei Diecimila e di Agesilao, si è allargato: quei due episodi (indicati come causa prima e seconda) vengono ora presentati come la base di partenza del ragionamento di Filippo circa la fatale debolezza dell impero persiano. A queste conclusioni vengono ora accostati ulteriori elementi, come possibili cause: l attrattiva del bottino, il calcolo politico sulla popolarità guadagnabile tra i Greci proponendosi come vendicatore. Quest ultimo fatto si pone poi come causa e pretesto insieme: è causa perchè Filippo mirava effettivamente a guadagnarsi quella popolarità (anche se Polibio sembra sottovalutare questo aspetto), è pretesto perchè la rivalsa sulle ingiustizie subite forniva un ottimo motivo per la dichiarazione di guerra alla Persia. - προφάσει: viene introdotto il terzo vocabolo della terminologia eziologica di Polibio, la «causa dichiarata», spesso solo un pretesto. - ὁρμὴν ἔσχε: «si slanciò, si decise», il verbo principale si pone al termine del lungo processo deliberativo. - προέθετο... ἡτοίμαζε: nota la differenza dei tempi coordinati: l aoristo per l azione puntuale (bandire la guerra), l imperfetto per la lunga durata (preparativi bellici). 14 διόπερ... εἰς τὴν Ασίαν: «Perciò, bisogna ritenere che le prime dette siano le cause della guerra contro i Persiani, la seconda il pretesto, mentre la traversata di Alessandro in Asia ne è l inizio». - τὰς πρώτας: i tre termini canonici ritornano nel riepilogo conclusivo: αἰτίαι sono il primo gruppo di motivi, πρόφασις quello detto al paragrafo 13 e già lì associato a questo vocabolo, ἀρχή il passaggio di Alessandro in Asia. 7, 1 καὶ μὴν... ὁργὴν θετέον: «Per quanto riguarda la guerra tra Antioco e i Romani, è chiaro che bisogna porre come causa il risentimento degli Etoli». - τοῦ κατ Αντίοχον: la guerra tra Antioco e i Romani; l articolo, sostantivato dai complementi che seguono, riprende πολέμου del paragrafo precedente. Didascalicamente, Polibio passa ora ad applicare la sua terminologia al secondo esempio presentato, la guerra romano-siriaca. - δῆλον: sottinteso ἐστί, regge la soggettiva ὡς...θετέον (con ellissi della copula). 2 ἐκεῖνοι γὰρ... ἐκ τῶν προειρημένων καιρῶν: «Quelli, infatti, ritenendo di aver ricevuto dai Romani un trattamento per molti aspetti sfavorevole, alla conclusione della guerra con Filippo, come ho detto precedentemente, non solo trassero a sé Antioco, ma, a causa del risentimento originato dalle predette circostanze, si disposero a osare e sopportare qualsiasi cosa». - ὡλιγωρῆσθαι: infinito perfetto passivo (nota la persistenza del raddoppiamento), retto dal precedente δόξαντες: «ritenendo di aver ricevuto dai Romani un trattamento per molti aspetti sfavorevole, alla conclusione della guerra con Filippo». Al termine della seconda guerra macedonica (197), nella quale gli Etoli erano stati al fianco di Roma contro Filippo V di Macedonia, i Romani delusero le loro attese di ingrandimenti territoriali; essi, allora, si volsero verso Antioco III di Siria, nella speranza di con-
POLIBIO E LA STORIOGRAFIA 5 πρᾶξαι καὶ παθεῖν ὑπέστησαν διὰ τὴν ἐπιγενομένην ὁργὴν ἐκ τῶν προειρημένων καιρῶν. [3] πρόφασιν δ ἡγητέον τὴν τῶν Ἑλλήνων ἐλευθέρωσιν, ἣν ἐκεῖνοι περιπορευόμενοι μετ Ἀντιόχου τὰς πόλεις ἀλόγως καὶ ψευδῶς κατήγγελλον, ἀρχὴν δὲ τοῦ πολέμου τὸν Ἀντιόχου κατάπλουν εἰς Δημητριάδα. [4] Ἐγὼ δὲ τὴν ἐπὶ πλεῖον διαστολὴν πεποίημαι περὶ τούτων οὐχ ἕνεκα τῆς τῶν συγγραφέων ἐπιτιμήσεως, χάριν δὲ τῆς τῶν φιλομαθούντων ἐπανορθώσεως. [5] τί γὰρ ὄφελος ἰατροῦ κάμνουσιν ἀγνοοῦντος τὰς αἰτίας τῶν περὶ τὰ σώματα διαθέσεων; τί δ ἀνδρὸς πραγματικοῦ μὴ δυναμένου συλλογίζεσθαι πῶς καὶ διὰ τί καὶ πόθεν ἕκαστα τῶν πραγμάτων τὰς ἀφορμὰς εἴληφεν; [6] οὔτε γὰρ ἐκεῖνον εἰκὸς οὐδέποτε δεόντως συστήσασθαι τὰς τῶν σωμάτων θεραπείας, οὔτε τὸν πραγματικὸν οὐδὲν οἷόν τε κατὰ τρόπον χειρίσαι τῶν προσπιπτόντων ἄνευ τῆς τῶν προειρημένων ἐπιγνώσεως. [7] διόπερ οὐδὲν οὕτω φυλακτέον καὶ ζητητέον ὡς τὰς αἰτίας ἑκάστου seguire i loro obiettivi attraverso una guerra contro i loro precedenti alleati. Ne ha accennato (καθάπερ ἐπάνω προεῖπον), in termini vaghi, a 6.5. 3 πρόφασιν δ ἡγητέον... εἰς Δημητριάδα: «Come pretesto si può considerare la liberazione dei Greci, che quelli, passando di città in città con Antioco, andavano annunciando, irragionevolmente e falsamente; come inizio, invece, lo sbarco di Antioco a Demetriade». - πρόφασιν: definita αἰτία la ὁργή degli Etoli, Polibio rinviene il pretesto nella liberazione della Grecia, come, più oltre, l ἀρχή nello sbarco del re Antioco a Demetriade. - ἀλόγως: la mancanza di senso di questo slogan propagandistico risiede nel fatto che la Grecia solo pochi anni prima era stata proclamata libera dal proconsole Flaminino, in occasione dei giochi istmici di Corinto (196): il racconto è nella emozionante pagina di Polibio di XVIII 46 (parallelamente, in Livio XXXIII 32-34). 4 οὐχ ἕνεκα... χάριν δέ: due complementi di causa finale correlati, espressi con le due locuzioni che reggono il genitivo (analogamente, in latino, causa e gratia). - τῆς τῶν συγγραφέων ἐπιτιμήσεως: «la critica agli storici», che qui non rientra nelle intenzioni dichiarate di Polibio, è in realtà una costante della sua opera storica. Qualche esempio è già stato visto qui sopra: nominativamente, in I 14 a proposito di Filino e Fabio; anonimamente, in forma collettiva, in questo stesso passo. Il fatto è che «fra gli storici del mondo antico, forse nessun altro al pari di Polibio ci si presenta, nel corso della sua stessa opera, quale maestro di storiografia» (M. Isnardi, Τέχνη e ἦθος nella metodologia storiografica di Polibio, in «Studi Classici e Orientali» 3, 1955, p. 102). Inevitabile, quindi, la protratta polemica con Timeo (che si fa serrata nel libro «metodologico», il XII), lo storico contemporaneo più famoso, esponente dell esecrata storiografia retorica. 5 Τί γὰρ ὄφελος: l interrogativa diretta è ellittica del verbo ἐστί: «infatti, quale utilità traggono i malati da un medico che ignora le cause dei vari stati fisici?». Ritorna, in questa esemplificazione, l accostamento storiamedicina, ma non secondo il severo approccio ermeneutico di Tucidide, bensì secondo un più corrivo approccio utilitaristico (un dilungato parallelismo storia-medicina è al libro XII 25d-e). Infatti, l esempio che segue mostra l inutilità di un politico dunque non uno storico, ma il fruitore del lavoro dello storico «che non sia in grado di comprendere come e perché e da dove ciascun avvenimento abbia avuto origine». Più sobriamente, ed efficacemente, a XII 25b 2: ψιλῶς λεγόμενον αὐτὸ τὸ γεγονὸς ψυχαγωγεῖ μέν, ὡφελεῖ δ οὐδέν προστεθείσης δὲ τῆς αἰτίας ἔγκαρπος ἡ τῆς ἰστορίας γίνεται χρῆσις («il nudo racconto di un avvenimento può essere trascinante, ma non giova a nulla; se, invece, si aggiunge la causa, l uso della storia diventa fruttuoso»). 6 οὔτε γὰρ... ἐπιγνώσεως: «Né infatti è possibile che un medico di tal fatta sia capace di prescrivere le terapie necessarie per il corpo, né che un tal politico sia in grado di padroneggiare gli accadimenti se non conosce quanto è stato detto prima». - οὔτε... εἰκός: ancora l ellissi del verbo nella proposizione reggente, da cui dipende l infinitiva συστήσασθαι, il cui soggetto ἐκεῖνον è in posizione fortemente prolettica. Il periodo seguente, correlato con οὔτε, presenta la stessa struttura: ellissi del verbo ἐστί (da associarsi a οἷον) nella reggente, da cui dipende l infinitiva χειρίσαι, il cui soggetto τὸν πραγματικόν è anticipato. 7 διόπερ οὐδὲν... καὶ διαλήψεις: «Perciò, appunto, a niente bisogna prestare più attenzione, niente va più ricercato delle cause di ciascun evento, perché spesso da avvenimenti insignificanti hanno origine i rivolgimenti più radicali e, d altra parte, è facilissimo porre rimedio al primo insorgere del male e al primo formarsi di un opinione». - οὐδέν... φυλακτέον καὶ ζητητέον: qui è L ELLENISMO
6 POLIBIO P E LA STORIOGRAFIA τῶν συμβαινόντων, ἐπειδὴ φύεται μὲν ἐκ τῶν τυχόντων πολλάκις τὰ μέγιστα τῶν πραγμάτων, ἰᾶσθαι δὲ ῥᾷστόν ἐστιν παντὸς τὰς πρώτας ἐπιβολὰς καὶ διαλήψεις. - ἐπειδὴ φύεται: ecco le due motivazioni, concatenate, della necessità di una diagnosi precoce delle cause: da una parte, «da avvenimenti insignificanti spesso hanno origine i ristabilita, nettissima, la priorità, per lo storico, della ricerca delle cause: bisogna stare all erta, spiarle, per coglierle al loro primo sorgere (φυλακτέον) oppure andarne in cerca (ζητητέον). volgimenti più radicali». - ἰᾶσθαι... ῥᾷστόν ἐστιν: «d altra parte, è facilissimo porre rimedio al primo insorgere (del male) ed al primo formarsi di un opinione»: principiis obsta. POLIBIO E LA STORIOGRAFIA